Buongiorno, vi presentiamo una selezione delle nostre uscite dedicate al Credo di Nicea per riscoprire - a 1700 anni dalla celebrazione del Primo Concilio Ecumenico- le radici della nostra fede cristiana. Rimaniamo a disposizione per approfondimenti e interviste con gli autori. Grazie e buona giornata
Costanza Bianchi, Alberto Melloni e Massimiliano Proietti
a cura di
Il concilio e il credo
Storia e trasmissione dei simboli di Nicea e di Costantinopoli
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Il volume ripercorre la storia e lo sviluppo del simbolo di Nicea e Costantinopoli. Dalla sua elaborazione conciliare fino alla canonizzazione e alla trasmissione nelle diverse tradizioni cristiane, il libro offre un percorso ricco di approfondimenti: liturgia, testi letterari, diritto canonico e missioni. Particolare attenzione è dedicata agli aspetti filologici, paleografici, musicali e materiali, seguendo il Credo dalla tarda antichità attraverso il Medioevo e l’età moderna, fino ai più recenti sviluppi della teologia post-coloniale, queer e femminista. Un viaggio unico nella fede e nella cultura cristiana.
Dal 13 giugno in libreria
Ghislain Lafont
Si può conoscere Dio in Gesù Cristo
La questione di fondo
Introduzione, traduzione e cura di Davide Galimberti
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Per la prima volta in traduzione italiana il testo che ha fatto conoscere Ghislain Lafont al mondo accademico. L'autore ripercorre la formazione del pensiero trinitario occidentale: vi si può intuire il ponte tra l'esperienza del divino avuta in Gesù di Nazaret e le formulazioni dei primi concili, in particolare quelle che evolvono nel dogma della Trinità. Facendo riferimento agli autori che scrivono dopo Nicea, Lafont mostra il pericolo che la teoria teologica dimentichi troppo in fretta l'esperienza storica di Gesù e ne spiritualizzi la vicenda. Nel mistero pasquale egli rintraccia la possibilità di un evento che nello stesso tempo proclama la salvezza nella storia e costringe a cambiare le categorie con le quali si pensa il divino.
Dal 6 giugno in libreria
Carmelo Dotolo
Gesù Cristo e i diritti umani Per un'etica della dignità
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Il cammino dell’umanità viene sostenuto dalla rivoluzione etica e culturale operata dal modo con cui Gesù ha coltivato l’umano, proprio a partire dal primato della dignità di ogni persona, quel primato che risalta nella Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) e che sostanzia la possibilità di una comunità di destino. La rilettura del simbolo cristiano aiuta a riscoprire la figura di Gesù di Nazareth, il cui stile abilita il cristianesimo a cooperare ad un clima dove diritti e doveri siano condivisi nella loro radicalità. La forza etica dei diritti umani si esprime là dove si pongono al centro quelli delle persone deboli, delle vittime, degli emarginati. Da questa prospettiva, la loro fenomenologia appella sì alla libertà, ma in vista della fraternità. Senza questa condizione, risulta arduo coniugare i diritti individuali con quelli sociali, religiosi, economici ed ecologici.
Dal 16 maggio in libreria
Antonio Ballarò
La forma del Credo
La redazione del simbolo cristiano
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"Quello di cui il Credo fa memoria al singolo non è una risoluzione, ma una garanzia che il credere non contraddice lo sperare". Con questa affermazione, Antonio Ballarò introduce il suo studio sulla struttura e il significato del Credo. Il libro esplora come il Credo sia stato ricevuto, formulato e trasmesso nella tradizione cristiana, sottolineando il suo ruolo non solo come testo dogmatico, ma come atto comunitario di fede.
Dal 28 marzo in libreria
Simone Morandini
Credo in Dio, fonte di vita
Una fede ecologia
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"Confessare il Creatore significa in primo luogo guardare a quell’amore fondante da cui proviene il mondo stesso", scrive Simone Morandini nel suo libro, che offre una lettura ecologica del Credo. L’autore esplora il legame tra Dio, creazione e responsabilità umana, mostrando come la fede cristiana possa ispirare un impegno attivo per la tutela del creato.
"Dire 'creazione' è più che dire 'natura', perché la fede ci permette di cogliere il senso profondo dell’esistenza", sottolinea Morandini. Il libro si muove tra Scrittura, teologia e riflessione ecumenica, con uno sguardo attento alla contemporaneità: "Non possiamo pensare la creazione come un evento relegato al passato, ma come un processo continuo, in cui siamo chiamati a essere cooperatori con Dio per il bene del mondo".