Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 23.40

Accoglierli tutti?! A.Ermanno

Una ragionevole proposta per salvare

| Scritto da Redazione
Accoglierli tutti?! A.Ermanno

Qualche giorno fa – durante una rimpatriata – ho incontrato, al caffè di una tranquilla cittadina del nord-est, un vecchio amico. Durante la mezzora in cui siamo stati lì, tre ambulanti ci hanno offerto mercanzie e, trovandoci non interessati all'acquisto, ci hanno chiesto almeno un'elemosina.

Erano ambulanti o questuanti? Al primo dei tre abbiamo dato un obolo. Gli altri due, sopraggiunti a breve, hanno insistito subito per l’elemosina, ma inutilmente.

Il mio amico, quasi sovra pensiero, mi ha fatto notare che i clandestini in altri Paesi vengono incarcerati. Ma in Italia questo non sarebbe possibile. Per varie ragioni. In primo luogo, chiunque abbia visto certi film di denuncia sociale come In questo mondo libero di Ken Loach sa che la criminalità organizzata "importa" donne e uomini da vari paesi depredando queste persone e le loro famiglie dei risparmi. Si sa poi che alcuni di questi immigrati si ritrovano costretti alla prostituzione o al duro lavoro nelle piantagioni, mentre altri vengono immessi nel mercato del lavoro "in nero". Infine, è sotto gli occhi di tutti che le destre europee hanno buon gioco a "denunciare" la situazione, in un sordido scambio politico tra ipotetiche promesse securitarie e reali destabilizzazioni dello stato di diritto.

Profitti criminali, dumping salariale e spostamento a destra dell'asse politico continentale si configurano come interessi molto corposi che non consentono facilmente l'assunzione di scelte di governo ragionevoli. E che, poi, i governanti manchino di volontà e lungimiranza politica, nessuno lo dubiterebbe. Ma anche se volontà e lungimiranza fossero beni diffusi, difficilmente la soluzione al problema migratorio potrebbe consistere nello schiaffare in galera i clandestini.

 Le galere italiane sono già sovraffollate oltre ogni umana misura. Tant'è che Pannella digiuna insieme alla galassia radicale, il Papa telefona all'anziano leader, il Capo dello Stato scrive messaggi al Parlamento e l'Unione Europea avvia procedure d'infrazione contro il nostro Paese. Quindi, incarcerare i clandestini non si può, se non altro per mancanza di carceri.

Ma non servirebbe a granché anche se l'Italia costruisse prigioni a bizzeffe, laddove mancano però i soldi, e financo i soldi per le scuole, figuriamoci per le galere. In realtà, neppure se i soldi ci fossero, servirebbero altre carceri. Perché l'Africa è grande, l'Africa è vicina, l'Africa è instabile. E tutti pensano che le ondate migratorie dal continente nero caratterizzeranno il futuro dell'Europa molto più di quanto si sia soliti ammettere.

Già, l’Europa. Alcuni autorevoli intellettuali della sinistra italiana, tra cui di recente anche Giuseppe Tamburrano, lanciano perciò appelli all'Europa affinché si svegli e intervenga là dove l’Italia non ce la fa. Hanno ragione. Ed è interesse dell’Europa intervenire. Non saranno i nostri uomini all'Avana (o in Ucraina) a salvarci dal tramonto dell'Occidente. Né le normative sui merluzzi norvegesi o le rustiche astuzie intorno alla bilancia del commercio estero tedesco.

L'unica nostra salvezza sta nella cooperazione con il continente che si affaccia sulla sponda sud del Mediterraneo

di Andrea Ermano

--------------------------

"Accogliamoli tutti", s'intitola programmaticamente l'ultimo libro di Luigi Manconi, scritto con Valentina Brinis per la casa editrice Il Saggiatore. Si tratto di un pamphlet che intende formulare “una ragionevole proposta per salvare l'Italia, gli italiani e gli immigrati” (vai al sito del Saggiatore – vai al sito di RR per la conferenza di presentazione del libro).

Una “ragionevole proposta”?! Ma possiamo davvero accoglierli tutti?!

Nel Mediterraneo ogni giorno muoiono sei-sette migranti. Da ventidue anni. È terribile. Oltre cinquantamila esseri umani che potevano essere salvati. Se lo fossero stati, avrebbero aggravato la nostra crisi? No. In Italia lavorano a tutt'oggi un milione e settecentomila badanti. Nei prossimi dieci anni ne occorreranno altre/altri settecentomila.

Ma non stiamo confondendo badanti e ambulanti? Perché le une mettono in ordine le case del ceto medio, gli altri in disordine i quartieri periferici, dove fiammeggia il conflitto tra italiani poveri e "l'invasione" dei migranti-ambulanti.

Dunque, che cosa si può fare?

Be', per onestà, diciamolo subito, alla base di qualunque discorso su qualunque progetto futuro c'è questo: si può fare una bella patrimoniale. Perché non importa che voi vogliate rimandarli tutti a casa su una mega nave a cinque stelle oppure concentrarli tutti in un mega centro di prima accoglienza a cinque stelle o occuparli tutti in lavori socialmente utili, quel che occorre sono i soldi.

Soldi che non ci sono.

E allora ci chiediamo: sarebbe davvero assurdo pensare a una imposizione progressiva che parta al due per mille per patrimoni superiori ai 500 mila euro e arrivi introno al 2% per i grandi patrimoni?

Lo sappiamo. Il discorso sarebbe lungo. Dovremmo parlare di misure concrete, di riduzione degli sprechi, di grandi progetti, di lotta all’evasione fiscale e – last, but not least – di taglio delle tasse a chi ne paga troppe. Senza contare il rapporto tra tutto ciò e le politiche migratorie da cui siamo partiti.

Non mancherà occasione di tornare un domani su questi temi complessi, ma in fondo secondari rispetto al nostro destino collettivo. Ben più drammatici rischi, e immediati, incombono. Ieri, per esempio, Berlusconi ha minacciato di voler rientrare nella maggioranza tra fine primavera e inizio estate. E però, pensateci, se il governo introducesse una patrimoniale, lui rimarrebbe, per il gran dispetto, all’opposizione.

Dunque, una patrimoniale – e fosse pure completamente fine a se stessa – porterebbe enormi vantaggi alla patria nazione e agli italiani, ma anche agli immigrati.

Fonte:

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI

La più antica testata della sinistra italiana.

Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero fondata nel 1894

Sede: Società Cooperativa Italiana - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo

Direttore: Andrea Ermano

1124 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria