Nel 2013 la concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera è cresciuta a un ritmo record: lo ha reso noto oggi l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO). Ma l'Italia è in controtendenza: oggi le nuove costruzioni utilizzano la metà dell'energia impiegata trent'anni fa e anche l'industria è molto meno energivora rispetto agli Anni Ottanta, fanno notare gli esperti di Avvenia, leader nazionale dell'efficientamento energetico.
Le emissioni di gas a effetto serra hanno raggiunto nel 2013 i livelli più alti dal 1984. A lanciare l'allarme è l'agenzia delle Nazioni Unite per la metereologia mondiale (World Meteorological Organization), secondo la quale l'anno scorso la concentrazione di Co2 in atmosfera è stata superiore del 42% rispetto alla metà del XVIII secolo, prima della rivoluzione industriale, e da allora sono aumentati del 153% i livelli del metano e del 21% quelli del protossido di azoto.
«Dobbiamo invertire questa tendenza attraverso nuove soluzioni di efficientamento energetico, promuovendo una nuova economia basata sull'implementazione di tecniche che, a parità di qualità, riducano l'impatto ambientale e dei costi operativi nei settori più energivori» commenta l'ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia, leader nazionale nel settore della White Economy e dell'efficienza energetica, che ormai da tempo dedica grande attenzione ai temi centrali dell'ambiente nel dibattito politico internazionale, proponendo progetti di efficienza energetica creativa per sbloccare il grande potenziale nascosto delle imprese e valorizzare l'efficienza energetica come opportunità di business.
«Certo negli ultimi trent'anni in Italia -fa notare l'ingegnere Campaniello- sono stati fatti grandi progressi, basti pensare che oggi le nuove costruzioni utilizzano la metà dell'energia impiegata negli Anni Ottanta e anche l'industria è molto meno energivora di prima». Ma a livello globale non è così, proprio come oggi mette in evidenza l'ultimo rapporto diffuso dalla World Meteorological Organization.
A livello europeo, secondo Avvenia, sarebbe importante rispettare il target al 2020 e per l'ingegner Campaniello «molto ancora si può fare per spingere l'Europa e con essa l'Italia verso l'innovazione e la sostenibilitàÌ ambientale, dando un giusto segnale al mercato e incoraggiando ulteriori investimenti».
Sul banco degli imputati, secondo l'agenzia delle Nazioni Unite, sono soprattutto la combustione di carbone e petrolio, e la produzione intensiva ed energivora di cemento, colpevoli di aver spinto l'acceleratore sulle emissioni di Co2.
«Ma le cose possono ancora cambiare. Vi sono ancora delle possibilità per il nostro pianeta e per il nostro futuro» conclude l'ingegner Campaniello. Il mondo ha infatti gli strumenti per contenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi Celsius, come stabilito dalle Nazioni Unite nel 2010, e per raggiungere questo obiettivo la White Economy e i programmi di efficienza energetica creativa come quelli proposti da Avvenia (www.avvenia.com) saranno determinanti.