Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 11.26

Ancora nessun Stato ha presentato il suo Piano di ripresa

| Scritto da Redazione
Ancora nessun Stato ha presentato il suo Piano di ripresa

La Commissione europea prevede di prendere in prestito sui mercati dei capitali almeno 150 miliardi di euro ogni anno fino al 2026 per finanziare il fondo di ripresa per far ripartire le economie degli Stati UE dopo la pandemia Covid-19. Si tratta quindi di circa 800 miliardi in totale, un volume di finanziamenti che farà dell’UE uno dei principali emittenti di debito in euro.

La Commissione utilizzerà una strategia di finanziamento diversificata per reperire i soldi del Next Generation EU sul mercato dei capitali e garantire il finanziamento alle condizioni più vantaggiose per gli Stati membri e i cittadini dell’UE. Secondo Bruxelles, l’approccio deciso permetterà di attrarre gli investitori verso l’Europa e di rafforzare il ruolo internazionale dell’euro.

Nel 2020 i leader dell’Unione hanno approvato un pacchetto di misure senza precedenti per un valore complessivo di 750 miliardi di euro (a prezzi 2018, oggi corrispondenti a circa 800 miliardi di euro). L’ammontare sarà suddiviso in 338 miliardi di euro di sovvenzioni e 386 miliardi di euro di prestiti per i 27 paesi membri. Il resto verrà dal bilancio dell’UE.

Il fondo di ripresa sarà distribuito nei prossimi cinque anni e un terzo di esso, circa 250 miliardi di euro, sarà speso per rendere l’economia più verde.

La commissione prevede di partire con il prestito a giugno, ma è necessaria la ratifica di tutti gli Stati membri dell’UE entro quella data nella propria legislazione nazionale, aumentando le garanzie al bilancio dell’UE dall’1,4% al 2,0% dell’RNL (reddito nazionale lordo) fino al 2058.

La fine di aprile è stata fissata come termine per la presentazione dei piani nazionali di ripresa dei governi dell’UE, in cui ogni paese indica come intende spendere i fondi disponibili. L’esecutivo dell’UE sta già valutando le bozze dei piani e i leader UE dovranno approvarli prima di cominciare i finanziamenti.

Una prima quota, pari al 13% del totale del fondo, arriverà già quest’anno, quindi circa 45 miliardi, come quota di prefinanziamento, che potrebbero già essere erogati entro giugno, e il resto arriverà entro il 2026. Il rimborso dei prestiti dovrebbe iniziare nel 2028 e continuare fino al 2058.

Secondo il commissario UE al bilancio Johannes Hahn, finora 17 Stati membri hanno ratificato la legislazione necessaria, mancano ancora Estonia, Austria, Polonia, Ungheria, Finlandia, Paesi Bassi, Romania, Irlanda, Lituania e Germania, dove la questione è stata portata in Corte costituzionale.

Intanto ancora nessuno dei 27 paesi europei ha presentato la versione finale del proprio piano di recupero e resilienza. Per tutti c’è tempo fino al 30 aprile.

Lo scorso anno la Commissione ha anche iniziato a contrarre prestiti per SURE, lo strumento che contribuisce a proteggere i posti di lavoro e l’occupazione, che può valere fino a 100 miliardi di euro. Ad oggi, tre quarti dei fondi SURE dell’UE sono stati reperiti mediante 6 emissioni di bond, grazie alle quali è stato possibile finanziare prestiti agli Stati membri a condizioni estremamente vantaggiose.

(Red, fonte ec.europa.eu)

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