Domenica, 06 ottobre 2024 - ore 06.28

Boom scommesse sportive: numeri in crescita sia nella spesa che nell’occupazione

Sul modello virtuoso di Malta anche l’Italia sta facendo del gambling un’industria. Dove trovano lavoro tantissime persone.

| Scritto da Redazione
Boom scommesse sportive: numeri in crescita sia nella spesa che nell’occupazione

Il mondo del gioco d’azzardo sta diventando sempre di più una grande industria per l’economia italiana. Dati in crescita sia per quanto riguarda il giro d’affari tra spese ed entrate sia per quello che concerne l’occupazione e gli sbocchi professionali.

Si gioca tanto in Italia, dove accanto alle tradizionali slot machine e casinò online si sta facendo strada in maniera sempre più forte anche l’ambito delle scommesse sportive. Diventate legali per la prima volta nel 1998, durante i Mondiali di calcio in Francia, stanno raccogliendo sempre più utenti. Fino a quel momento il gioco d’azzardo in ambito sportivo era limitato alla famigerata schedina del Totocalcio, mentre si poteva puntare solo sui cavalli, Lotto, Enalotto e Totip.

Oggi il mondo è cambiato: la globalizzazione è arrivata anche in ambito sportivo ed è possibile accedere ai dati, alle statistiche, ai risultati e quindi anche alle quote di praticamente ogni match del globo, per gran parte delle discipline. Soprattutto calcio, ovviamente, ma sono in crescita anche gli altri sport. Dieci anni fa infatti oltre il 90% delle scommesse sportive aveva come target il calcio, una percentuale calata nel 2013 al 85%, per arrivare al 75% nel 2017. Gli operatori di gioco hanno inoltre implementato degli strumenti per fidelizzare gli utenti, in particolare quote speciali e bonus scommesse, che si sono rivelati dei mezzi estremamente utili per accrescere il numero di registrazioni e aumentare la fedeltà dei giocatori.

Ma i numeri più importanti sono quelli che si registrano nella spesa derivata da scommesse sportive: il 2018 si è chiuso con una spesa di 1.484 milioni di euro, in crescita del 10,4% rispetto ai 1.337 milioni di euro del 2017. La raccolta totale si assesta intorno ai 10.9 miliardi, con un totale di vincite per i giocatori di 9.4 miliardi di euro. Il comparto delle slot machine mantiene il primo posto nella spesa assoluta (7,1 miliardi), ma con un calo del 5,3% rispetto all’anno precedente. 3 miliardi la spesa reale per le Vlt (le macchine con jackpot installate nei locali specializzati) che registrano una crescita del 7,1%. Infine, si attesta a 2,4 miliardi la spesa per Lotterie e Gratta e Vinci, in leggero calo rispetto all’anno precedente (-0,8%), mentre il Lotto registra 2,3 miliardi, in calo del 4,1% sul 2017. 

Accanto al giro d’affari, come dicevamo in apertura, aumenta anche la rete d’impresa, con tantissimi occupati nella filiera delle scommesse sportive. Stando ai dati pubblicati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono oltre 6 mila le imprese che operano legalmente in Italia. Le persone occupate, direttamente o indirettamente, sono complessivamente oltre 120mila divise tra: dipendenti diretti dei concessionari, dei gestori e dei produttori degli apparecchi, lavoratori dell’indotto come manutentori e supporti commerciali, forza di lavoro nei punti vendita.

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