Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 07.17

CERTIFICATO COVID - 19 UE: FACILITARE LA LIBERA CIRCOLAZIONE SENZA DISCRIMINAZIONI

| Scritto da Redazione
CERTIFICATO COVID - 19 UE: FACILITARE LA LIBERA CIRCOLAZIONE SENZA DISCRIMINAZIONI

Il Parlamento europeo ha adottato questa mattina la sua posizione negoziale sulla proposta del cosiddetto “certificato verde” per riaffermare il diritto alla libera circolazione in Europa durante la pandemia.

I deputati hanno concordato che il nuovo "certificato EU COVID-19" - che dovrebbe sostituire la dicitura “certificato verde digitale” proposta dalla Commissione - dovrebbe avere una validità di 12 mesi e non di più.

Il documento, che dovrebbe essere disponibile in formato digitale o cartaceo, dovrebbe attestare se una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o, in alternativa, se ha effettuato un recente test con risultato negativo o se è guarita dall'infezione. Tuttavia, i certificati COVID-19 UE – precisa il Parlamento Ue – non serviranno come documento di viaggio, né diventeranno una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione.

La proposta legislativa che riguarda i cittadini europei è stata approvata con 540 voti a 119 e 31 astensioni, mentre quella sui cittadini di paesi terzi è passata con 540 voti a 61 e 60 astensioni. La votazione ha avuto luogo ieri, mentre i risultati sono stati annunciati questa mattina.

NESSUNA RESTRIZIONE DI VIAGGIO AGGIUNTIVA E TEST COVID-19 GRATUITI

Il Parlamento Europeo afferma che i titolari di un certificato COVID-19 UE non dovrebbero essere soggetti a ulteriori restrizioni di viaggio, come la quarantena, l'autoisolamento o i test. Secondo i deputati, al fine di evitare discriminazioni contro coloro che non sono vaccinati o non posso permettersi economicamente il test, i paesi UE dovrebbero "garantire test universali, accessibili, tempestivi e gratuiti".

VACCINI A PREZZI ACCESSIBILI DISTRIBUITI A LIVELLO GLOBALE

I deputati sottolineano che i vaccini COVID-19 devono essere prodotti su scala, a prezzi accessibili e distribuiti a livello globale. Esprimono anche preoccupazione per i gravi problemi causati dalle aziende che non rispettano i programmi di produzione e consegna.

COMPATIBILITÀ CON LE INIZIATIVE NAZIONALI

Il Parlamento intende assicurare che il certificato UE sia armonizzato a qualsiasi iniziativa istituita dagli stati membri.

I Paesi UE devono accettare i certificati rilasciati in altri stati membri per le persone vaccinate con un vaccino autorizzato in UE dall'Agenzia europea del farmaco (EMA) (attualmente Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Janssen). Spetterà agli stati membri decidere se accettare anche i certificati di vaccinazione rilasciati in altri stati membri per i vaccini elencati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per uso di emergenza.

SALVAGUARDIA DELLA PROTEZIONE DEI DATI

La posizione dell’Europarlamento prevede che i certificati siano soggetti a un controllo continuo per evitare frodi e falsificazioni, così come si debba verificata l'autenticità dei sigilli elettronici inclusi nel documento. I dati personali ottenuti dai certificati non dovrebbero essere conservati dagli stati membri di destinazione né si dovrebbe costituire una banca dati centrale a livello UE. La lista delle entità che tratteranno e riceveranno i dati dovrà essere resa pubblica in modo tutti possano esercitare i loro diritti di protezione dei dati secondo il regolamento UE sulla protezione dei dati.

PROSSIME TAPPE

Sia il Parlamento che il Consiglio sono ora pronti a iniziare i negoziati. L'obiettivo è quello di raggiungere un accordo prima della stagione turistica estiva. (aise) 

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