(CR) Pianeta Migranti. La sostituzione etnica porta a stragi razziali
La sostituzione etnica evocata dal ministro Lollobrigida e dalla premier Meloni durante la sua campagna elettorale, è un’ideologia che ha indotto violenze ed orrori e va contro il Diritto internazionale, quello europeo e la Costituzione.
La tesi della sostituzione etnica non è nuova. Viene dallo scrittore francese Renaud Camus che nel 2011 nel suo libro La grande sostituzione” mette in guardia il popolo francese dalla minaccia di essere sostituito da un popolo di immigrati venuti dall’Africa e dal Maghreb. A suo avviso, l’Islam, in quegli anni, stava colonizzando l’Europa.
Un altro francese, Jean Raspail, in un suo romanzo, parlava della fine del mondo bianco sotto l’invasione di milioni e milioni di uomini affamati e sottosviluppati e sottolineava la responsabilità di quanti in Europa, in particolare i politici e i mondialisti, avevano consentito l’ingresso di tanti stranieri mettendo a rischio i valori culturali dei popoli occidentali.
Queste tesi furono però contrastate. Renaud Camus venne condannato da un tribunale di Parigi per avere incitato alla violenza e all’odio durante alcuni discorsi pubblici. Le sue parole, secondo i giudici, “presentavano i musulmani come dei teppisti, dei soldati, come il braccio armato della conquista”, addirittura dei “colonizzatori che rendono la vita impossibile ai francesi, così da forzarli a fuggire, o peggio ancora, a sottomettersi”.
Tuttavia, le idee dei due scrittori si diffusero. Furono riprese da Jean-Marie Le Pen e da Orban il quale, in una conferenza a Budapest sulla demografia, sostenne che in Europa c’erano forze politiche che volevano la sostituzione della sua popolazione per ragioni ideologiche o per altri interessi. Furono accolte anche dai suprematisti bianchi degli Stati Uniti ed armarono le mani di soggetti squilibrati che compirono stragi xenofobe con tante vittime.
Nel 2019 in Nuova Zelanda, Brenton Tarrant, un australiano, uccise 50 sui fedeli islamici e ne ferì altrettanti. Prima dell’attentato, aveva scritto un manifesto intitolato “la grande sostituzione”.
Poco tempo dopo, un ventenne statunitense, Patrick Crusius sparò all’impazzata nel supermercato Walmart di El Paso ai confini col Messico, con l’intento di colpire gli immigrati. Anche lui aveva pubblicato un manifesto suprematista che elogiava l’attentato della Nuova Zelanda e si scagliava contro l’immigrazione di ispanici e latino americani.
Nel 2022 Payton Gendron anch’egli in un supermercato di Buffalo (stato di New York) uccise otto neri. Si era dichiarato un etno-nazionalista sostenitore della supremazia bianca e impegnato in atti di politica violenta al fine di impedire la sostituzione da parte di neri, arabi ed ebrei.
Alla luce di questi ed altri episodi di violenza xenofoba, c’è da chiedersi se i nostri politici, quando parlano di sostituzione etnica, hanno presente queste stragi orribili e se hanno la percezione che stanno avvelenando le menti più fragili delle persone.
Pare proprio che non avvertano il peso delle loro parole. Pare pure che parlino senza cognizione di causa, per quanto, dall’alto della loro alta carica politica, dovrebbero sapere che dal punto di vista scientifico il concetto di razza è errato. Sembrano pure affetti da un grave vuoto di memoria perché dimenticano che a fondamento del diritto internazionale, del diritto europeo e della nostra Costituzione c’è proprio il principio di uguaglianza e di pari dignità di tutte le persone.