Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 13.42

Da Milano a Mauthausen, 9 zone per la memoria

I licei milanesi ricordano la Shoah

| Scritto da Redazione
Da Milano a Mauthausen, 9 zone per la memoria

“Da Milano a Mauthausen, 9 Zone per la memoria”: gli studenti di 9 licei milanesi si sono ritrovati stamattina in Sala Alessi, a Palazzo Marino, per parlare di Shoah e ricordare i tragici eventi accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale nel lager di Mauthausen, uno dei più terribili campi di sterminio nazisti.







"È molto importante che i giovani si facciano testimoni e trasmettano la memoria di queste tragedie. Iniziative come queste sono anche un’occasione fondamentale, soprattutto nella società di oggi, che dimentica tutto in fretta, per apprendere il significato più profondo del rispetto delle libertà e dei diritti civili e per diventare, un domani, cittadini più consapevoli”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione. “La scuola e il coinvolgimento dei giovani sono fondamentali perché la memoria di questi episodi della nostra storia sia costantemente ravvivata in modo che non si debba più assistere a tragedie come queste”, ha spiegato Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale. Nel maggio dello scorso anno una delegazione di studenti liceali di Milano ha partecipato alla commemorazione del 68° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Mauthausen in rappresentanza dell’Amministrazione comunale e di ciascuna delle 9 Zone. Durante quell'incontro i ragazzi delle 9 scuole partecipanti hanno alternato interventi e testimonianze sul tema della Shoah e racconti della loro esperienza durante la visita al lager. Il campo di concentramento di Mauthausen-Gusen era un campo di sterminio nazista, una fortezza in pietra eretta dal 1938 in cima ad una collina dell'Oberdonau, sopra la piccola cittadina di Mauthausen, in Austria, a circa 25 chilometri ad est di Linz. Qui furono deportati oppositori politici, omosessuali, ebrei, zingari, prigionieri di guerra e persone perseguitate per motivi religiosi. I prigionieri furono sterminati soprattutto attraverso il lavoro forzato nella vicina cava di granito e la consunzione per denutrizione e stenti e nelle camere a gas. Stamattina, insieme ai ragazzi, hanno dialogato l’assessore all’Educazione e Istruzione Francesco Cappelli, il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, Ardemia Oriani, segreteria Anpi Provinciale di Milano, Inge Rasmussen, dell’Anpi Provinciale di Milano, Visco Gilardi, presidente della sezione Aned di Milano e Antonella Loconsolo consigliere della Zona 9.

Fonte: Comune di Milano

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