Sabato, 20 aprile 2024 - ore 04.52

Disarmo, Biden e Putin d’accordo su rinnovo trattato New Start

| Scritto da Redazione
Disarmo, Biden e Putin d’accordo su rinnovo trattato New Start

Senza grandi fanfare, il presidente Usa Joe Biden e quello russo Vladimir Putin sono riusciti a convenire, nel loro primo colloquio telefonico, sul rinnovo per cinque anni del trattato New Start, che stabilisce dei tetti concordati per le testate nucleari ed i vettori strategici delle due potenze.

La notizia data dal Cremlino fa stato di uno scambio di note già avvenuto e di una formalizzazione entro il 5 febbraio, che è la data di scadenza del trattato. Si tratta di un primo successo se si pensa che Donald Trump, nella sua prima telefonata con Putin nel 2017 non sapeva neppure cosa fosse questo trattato che sancisce la stabilità strategica tra Stati Uniti e Russia e ha esitato durante quattro lunghi anni sulla questione se rinnovarlo o meno.

Si volta pagina dopo Trump

Con questa decisione dell’ultima ora i due presidenti sono riusciti ad evitare che si riaprisse una corsa agli armamenti strategici e che venissero meno le ultime misure di verifica reciproche ancora in vigore tra i due Paesi dopo la denuncia  di importanti accordi sull’arms control da parte dell’amministrazione Trump.

È ammirevole la rapidità con cui le due parti, e soprattutto l’amministrazione americana appena insediatasi, sono riuscite  a trovarsi preparate a questo passo e la capacità di tenere la stabilità strategica al riparo dalle profonde divergenze emerse durante questo primo colloquio in altri settori.

La proroga di cinque anni, che è quella massima prevista dal trattato, darà il tempo per negoziare ulteriori riduzioni che potrebbero questa volta anche  includere altri Paesi detentori di armi nucleari.

Vuoti dal colmare

Ma vi sono vari vuoti ancora da colmare. Rimangono anzitutto  aperti i rischi di possibili spirali armamentistiche in settori quali quello delle armi nucleari a raggio intermedio non più sottoposte ad una disciplina internazionale a seguito del rigetto da parte della precedente amministrazione Usa del Trattato Inf che prevedeva la totale eliminazione di tale tipo di armamenti. Sarà difficile, ma forse non impossibile, ripristinare tale accordo che era essenziale per la stabilità in Europa, dove tali missili erano stati dispiegati  e poi rimossi e la cui denuncia è stata subita dall’Europa con eccessiva condiscendenza.

Continuano a rimanere senza alcun controllo internazionale anche le armi nucleari tattiche di Usa e Russia, che erano state ridotte unilateralmente negli anni Novanta ma senza alcun accordo specifico e senza alcun controllo. Appartengono a tale categoria di armi fuori controllo anche le armi nucleari tattiche che americani  e russi detengono ancora in Europa.

Resta inoltre aperta la questione dell’ammodernamento degli arsenali, non proibito da alcuna norma internazionale, cui stanno procedendo  praticamente tutte le potenze nucleari per dotarsi di testate sempre più sofisticate e di vettori sempre più rapidi e precisi.

Prossimo passo il Jcpoa?

L’intesa sul New Start avviene a pochi giorni dall’entrata in vigore di un nuovo trattato internazionale ben più ambizioso che  prevede la proibizione totale delle armi nucleari, il Tpnw. Il rinnovo del New Start non risponde evidentemente ai requisiti del Tpnw, cui né russi né americani intendono aderire.

Quanto deciso da Biden e Putin rimane comunque uno sviluppo positivo poiché si tratta della prima ed immediata interruzione della serie di passi indietro sul disarmo che si sono registrati in America sotto la presidenza Trump. Il prossimo passo in avanti dovrebbe essere ora il rientro degli Stati Uniti senza esitazione nell’accordo Jcpoa sul nucleare iraniano.

Qualora ciò avvenisse si potrebbe forse evitare un fallimento della prossima conferenza del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) prevista per l’ estate prossima a New York, che è chiamata a valutare l’evoluzione nel campo del disarmo nucleare durante l’ultimo quinquennio. Con l’entrata in vigore del Tpnw, la proroga del New Start e l’auspicato rilancio del Jcpoa, la comunità internazionale non si presenterebbe a mani completamente vuote a tale appuntamento.

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