Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 14.09

ERRORE NELLO SCAMBIARE IL CORPO DI SABRINA PER UN CANE HA VIZIATO TUTTE LE PROVE

CREMA OMICIDIO DI VERGONZANA

| Scritto da Redazione
ERRORE NELLO SCAMBIARE IL CORPO DI SABRINA PER UN CANE HA VIZIATO TUTTE LE PROVE ERRORE NELLO SCAMBIARE IL CORPO DI SABRINA PER UN CANE HA VIZIATO TUTTE LE PROVE ERRORE NELLO SCAMBIARE IL CORPO DI SABRINA PER UN CANE HA VIZIATO TUTTE LE PROVE ERRORE NELLO SCAMBIARE IL CORPO DI SABRINA PER UN CANE HA VIZIATO TUTTE LE PROVE
I resti del cadavere della vittima vennero scambiati per la carcassa di un cane e per questo "clamoroso errore nelle fasi iniziali delle indagini", sottolinea il giudice, non è possibile capire il responsabile dell'omicidio.
 
Lo scrive il gup Elisa Mombelli nelle motivazioni della sentenza con cui, il 29 ottobre, ha assolto Alessandro Pasini, 46 anni, di Crema, accusato di aver ucciso e dato fuoco a Sabrina Beccalli, mamma 39enne- nella sua auto nelle campagne Vergonzana (CR) nella prima mattina del ferragosto del 2020;-
ma condannato a sei anni solo per distruzione di cadavere e tentata strage avendo tagliato i tubi del gas dell'appartamento della ex compagna del Pasini di via Porto Franco a San Bernardino di Crema(CR)..
 
 
"Perdita di circa il 65% del corpo"
"Il meccanismo del decesso rimane di natura indeterminata a causa del clamoroso errore verificatosi nelle sue fasi iniziali, che ha determinato l'irrimediabile dispersione di gran parte dei resti della donna.
 
Non vi è alcun dubbio - scrive il gup nella sentenza - che si tratti di resti umani ma, malgrado ciò i resti sono stati sfortunatamente scambiati per una carcassa di animale e questo ha portato alla perdita di circa il 65% del corpo, cosa che ha certamente influito sulla ricostruzione medico legale dei fatti".
 
Sabrina Beccalli, l'ipotesi dei carabinieri:
"Uccisa per aver rifiutato un'avance sessuale a casa della ex di Pasini"
In sostanza, per il giudice non è stato possibile ricostruire con precisione le fasi del delitto e non ci sono prove della responsabilità dell'imputato per quell'errore commesso in fase di indagine, quando i resti del cadavere della vittima vennero scambiati per i resti di un animale.
Pasini e la donna, che aveva 39 anni, si erano incontrati nella notte tra il 14 e il 15 agosto 2020 nella casa della ex compagna di Pasini, in via Porto Franco, a Crema.
 
Secondo quanto sempre sostenuto dall'uomo, Sabrina Beccalli sarebbe morta per overdose mentre per la Procura, che per lui aveva chiesto la condanna a 28 anni, Pasini avrebbe condotto la donna in quell'appartamento per avere rapporti sessuali.
 
Di fronte al rifiuto, al culmine di una lite, l'avrebbe uccisa colpendola al capo.
Poi aveva caricato il cadavere sulla Fiat Panda dando fuoco alla vettura.
   
"Ritiene il Giudice che non possa dirsi provata al di là di ogni ragionevole dubbio la responsabilità di Pasini Alessandro quale autore dell’omicidio di Sabrina Beccalli". Non ci sono prove.
 
In 39 pagine il giudice dell’udienza preliminare di Cremona, Elisa Mombelli, motiva la sentenza con cui, il 29 ottobre 2021, ha assolto perché il fatto non sussiste il 46enne Pasini.
 
Il gup riserva una notazione severa a una circostanza che ha condizionato in negativo la ricerca della verità: il corpo della Beccalli, combusto nella sua Panda data alle fiamme da Pasini, scambiato per la carcassa di un cane e distrutto in discarica.
 
"L’indagine è stata viziata da un clamoroso errore verificatosi nelle sue fasi iniziali che, avendo determinato la irrimediabile dispersione di gran parte dei resti della donna, ha di fatto impedito di accertare il meccanismo del decesso".
 
Due tesi contrapposte per la notte di Ferragosto del 2020, in un appartamento in via Porto Franco, a Crema.
 
Sabrina Beccalli, secondo l’accusa, è morta per un’emorragia cerebrale seguita a un colpo violento al capo, che aveva provocato due microfratture alla mandibola. Sabrina (è stata dall’inizio la difesa di Pasini, con gli avvocati Paolo Sperolini e Stefania Amato) è stata stroncata da un malore dopo avere consumato droga.
 
L’aveva trovata, esanime, in bagno, con il volto insanguinato.
In un quadro di incertezza, il gup ritiene l’ipotesi difensiva "processualmente plausibile" e "francamente spontanea e genuina" la versione di Pasini.
 
Non c’è certezza scientifica che il trauma cranico sia stato causato da una brutale aggressione e se anche fosse veritiera questa tesi non ci sono "elementi univocamente significativi" che ad attuarla sia stato Pasini.
 
Entrambi avevano assunto cocaina, l’uomo anche eroina. Le analisi tossicologiche hanno rilevato nel corpo di Sabrina la presenza di cocaina e di un ansiolitico. In serata, prima dell’incontro con Pasini, aveva "consumato un significativo quantitativo di bevande alcoliche (alcune birre e diversi bicchieri di vino), versando, per l’effetto, in un grave stato di ebbrezza".
 
L’ipotesi che "dopo avere consumato cocaina insieme al Pasini, possa avere accusato, per effetto del pericoloso mix di sostanze alcoliche e stupefacenti e di psicofarmaci, un malore farmaco-indotto non pare allora meramente astratta".
 
 
È "non inverosimile" che, dopo essersi accorta della perdita di sangue dal naso, per effetto della cocaina sniffata, si sia alzata dal letto e abbia raggiunto, a fatica e lasciando più tracce ematiche, il bagno. Lì sarebbe crollata con un violento urto contro il bordo della vasca.
 
 
Uno dei cardini dell’accusa era il grido di una voce femminile udito dalla vicina di casa Maria Craciun: "Aiuto, aiuto ... no".
 
Verosimile che l’invocazione provenisse da Sabrina. Ma per la sentenza la voce, "sofferente e strozzata", poteva essere di una persona colta da malore. Se la Beccalli fosse state inseguita e colpita dall’amico "le urla sarebbero state ripetute e ben più insistenti".
 
Alessandro Pasini è stato assolto perché il fatto non sussiste anche dall’accusa di crollo di edificio (prima di allontanarsi aveva tagliato il tubo del gas).
 
È stato condannato a sei anni per la distruzione del cadavere e l’incendio dell’auto.
 
 
Il giudice si riserva per 45 giorni prima della conferma definitiva della sentenza.
 
 
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