Si è svolto stamattina il quinto incontro in videoconferenza del Working Group Covid 19, sui rischi d’infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia e, più in generale, sulle minacce per la sicurezza a seguito della pandemia.
Il gruppo di lavoro a cui partecipano, oltre all’Italia, le forze di polizia di Austria, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svizzera e Interpol, è guidato dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza Vittorio Rizzi insieme al direttore esecutivo di Europol Catherine De Bolle. A seguito della presidenza portoghese della Commissione europea, alla riunione ha partecipato anche il Portogallo.
Nell’incontro di oggi, organizzato dall’Italia, sono stati due i principali temi trattati: le variazioni societarie come possibile indicatore di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia e le frodi che hanno riguardato i sostegni economici che a livello nazionale sono stati assicurati per mitigare l’impatto della più grave recessione dalla grande depressione del 1929.
“Finora abbiamo analizzato rischi potenziali di infiltrazione nell’economia” ha esordito il Prefetto Rizzi “Da oggi in poi lo scenario cambia perché, con lo strumento Next Generation EU di 750 miliardi distribuiti in Europa, ci sarà un rischio concreto di inquinamento dei mercati legali e noi dobbiamo intervenire perché nessun euro venga sottratto alla rinascita dell’economia”.
La struttura di Europol preposta all’analisi della criminalità economica e finanziaria (EFECC) già a dicembre 2020 ha monitorato 11 tentativi di appropriazione dei fondi di ripresa economica Covid 19 nei Paesi dell’Unione. Ne è seguita la predisposizione di un modello di intervento (sia a livello preventivo che repressivo) per il supporto operativo degli Stati membri con l’obiettivo di scongiurare ogni pericolo di inquinamento dell’economia legale.
“Le reti criminali prosperano in tempo di pandemia: Europol lancerà da luglio a dicembre 2021 l’operazione Sentinel che ha l’obiettivo proprio di stimolare e raccogliere le indagini relative alle frodi sui fondi di sostegno europeo. È un nostro dovere e una nostra responsabilità di impedire che questo pericolo diventi una realtà” ha concluso Catherine De Bolle