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La stagione degli uragani atlantici 2020 è stata la più attiva di sempre

Noaa: Theta è la 29esima tempesta del 2020, una stagione degli uragani rara ed estremamente attiva

| Scritto da Redazione
La stagione degli uragani atlantici 2020 è stata la più attiva di sempre

Mentre resta meno di un mese alla fine della stagione degli uragani atlantici, con la formazione della tempesta subtropicale Theta il 10 novembre sull’Oceano Atlantico nord-orientale, la stagione 2020 è diventata ufficialmente la più attiva mai registrata.

Alla National oceanic and atmospheric administration Usa (Noaa) spiegano con Theta, la 29esima tempesta denominata della stagione atlantica, è stato battuto il record del maggior numero di tempeste tropicali/subtropicali in un solo anno. Il record precedente di 28 tempeste era stato stabilito nel 2005. I dati ufficiali sugli uragani atlantici risalgono al 1851.

Già a maggio i Weather Service del Climate Prediction Center della Noaa avevano pubblicato un outlook nel quale prevedevano una stagione degli uragani superiore alla media e ad agosto lo hanno aggiornato definendo la stagione degli uragani atlantici 2020 «rara ed estremamente attiva», in vista del picco della stagione in autunno.

Louis W. Uccellini, direttore del National Weather Service della Noaa, sottolinea che «Dopo la storica stagione degli uragani atlantici del 2005, è straordinario avere durante la mia carriera un’altra stagione che raggiungerà questo livello estremo di attività. I continui investimenti della Noaa nei modelli di previsione computerizzata, tecnologia, sistemi di osservazione e la nostra forza lavoro qualificata hanno dato i loro frutti negli ultimi 15 anni, con previsioni degli uragani migliorate in modo esponenziale».

Uccellini – che sembra tirare un sospiro di sollievo per la prossima uscita di Trump  dalla Casa Bianca, visto che The Donald non apprezzava molto il lavoro della Noaa – ha spiegato che «Oggi il National Weather Service fornisce celermente ai decision maker i dati necessari per prendere le decisioni per evacuare le aree vulnerabili e dispiegare le risorse prima che le tempeste arrivino a terra e degli impatti di forti venti, mareggiate e forti piogge. Continuiamo a evolverci per soddisfare le crescenti esigenze della società di maggiori informazioni meteorologiche e previsioni migliori che vengono sempre più utilizzate per garantire che le comunità siano pronte, reattive e resilienti di fronte alle tempeste in arrivo».

La stagione degli uragani atlantici 2020 è iniziata presto: il 16 maggio, quando si è formato Arthur, poi si sono rapidamente succeduti 21 uragani, fino ad arrivare a Wilfred il 18 settembre. Quindi, per la seconda volta nella storia, per il resto della stagione si è dovuto utilizzare l’alfabeto greco, a cominciare con Alpha, in formazione lo stesso giorno di Wilfred.

La stagione degli uragani sull’Atlantico termina ufficialmente il 30 novembre, ma la Noaa avverte che «Oltre tale data potrebbero svilupparsi ulteriori tempeste» e i meteorologi del National Hurricane Center della Noaa stanno monitorando continuamente i tropici per capire se si stanno sviluppando nuove tempeste e quanto siano attive.

 
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