Nella disciplina fiscale esiste l’istituto del ravvedimento operoso, che permette di rimediare a omissioni, ritardi e irregolarità nel versamento delle tasse pagando una sanzione inferiore rispetto a quella che verrebbe irrogata nel caso in cui fosse l’Agenzia delle Entrate a individuare l’omessa o errata computazione delle imposte.
Quello che si sta vedendo in questi ultimi giorni del 2022 e della XI legislatura regionale assomiglia molto a un tentativo di ravvedimento operoso da parte del presidente Fontana che sta provando, in zona Cesarini, di dare l’impressione di occuparsi di temi che per cinque anni sono rimasti totalmente o quasi fuori dai radar della Giunta lombarda.
In sanità, il neoassessore Bertolaso tenta di recuperare i disastrosi ritardi della sanità territoriale e le imbarazzanti tempistiche delle liste di attesa, ma i provvedimenti previsti hanno solo il sapore di una clamorosa ammissione di fallimento delle politiche sanitarie regionali.
Anche l’approvazione di quello che viene definito piano industriale regionale altro non è che la certificazione di una mancanza di strategia sulle attività manifatturiere e produttive, che non può certo essere cancellata semplicemente evocando l’orizzonte del 2030 o, addirittura, del 2050. C’è la netta sensazione che le ultime sedute di Giunta abbiano l’obiettivo di lanciare la campagna elettorale per consentire a Fontana e alla destra che lo sostiene di presentarsi con la faccia pulita, o forse è meglio dire truccata, di fronte ad elettori che hanno misurato tutta l’inefficienza e la mediocrità di chi ha governato la Lombardia in questi cinque anni. Non bastano certo documenti di analisi e indirizzo, magari ben articolati, a cancellare anni di mancati progetti e investimenti in campo sanitario, sociale ed economico.
Il ravvedimento operoso in politica non esiste, c’è piuttosto il fallimento operoso di chi ha governato.
Ci vuole un nuovo modo di pensare alla Lombardia e al suo futuro e solo una proposta radicalmente nuova ha le carte in regola per proporlo ai cittadini. Da qui si può ripartire con Pierfrancesco Majorino e la sua squadra, per una Lombardia che si lascia alle spalle uno dei periodi più difficili della sua storia.
Da oggi inizia la “par condicio”, che regola la comunicazione politica dei gruppi regionali, per questo la nostra newsletter sospenderà gli invii fino alle elezioni del 12 e 13 febbraio 2022.
Ci vedremo, con Pierfrancesco Majorino e tutti i nostri candidati, nelle piazze, nei mercati e nelle vie di tutte la Lombardia, per camminare assieme verso Palazzo Lombardia.
Buon 2023!
PD LOMBARDIA: L'Editoriale Un fallimento operoso
Numero 627 del 29 dicembre 2022
455 visite