Il costo di un piatto di risotto non può svilire la democrazia.
Sui costi della politica le proposte del PD vanno nella direzione Giusta. A Pizzetti va riconosciuto il merito della schiettezza e della trasparenza.
Se in questo periodo si parla bene della politica e dei politici, al di là degli schieramenti, si rischia di essere zittiti. Al “ popolo sovrano” è scattata la rabbia, il più giustificata, ed il tifo da stadio con la voglia di ripetere le gesta del popolo romano quando con il pollice verso chiedeva di uccidere i gladiatori od i nemici dell’imperatore. Ma chi sono oggi i nemici?
Sembra che lo spazio alla razionalità ed al ragionamento si siano perse per strada.
Sicuramente in questa fase di profonda crisi economica,sociale e morale, “il popolo sovrano” ha bisogno di individuare dei nemici, veri e presunti. I costi della politica ed i privilegi della casta ( prezzi dei ristoranti compresi con l’enfasi che ne segue ) sono l’oggetto dell’ira pubblica.
Partendo da qui cerco di sviluppare un ragionamento.
All’On Luciano Pizzetti, che giustamente è sottoposto al giudizio dei suoi elettori, non possiamo non riconoscerli il merito della schiettezza e della trasparenza. In questi giorni è infatti oggetto di forti critiche, sulla stampa e non solo, perché nel dettaglio ha descritto la sua “busta paga”.
Certamente 5.500 euro non sono noccioline ma un dato di fatto, direi un riconoscimento equo rispetto alla funzione,che deriva da scelte che i parlamentari del PD sono chiamati a fare e rispettare. Almeno diamogliene atto !
Pizzetti non ha bisogno della mia difesa, si sa difendere benissimo da solo, ho inteso solo mettere in evidenza una diversità politica con i parlamentari del centro destra che non hanno avuto nemmeno il coraggio di mettere in piazza i loro conti.
Quindi mi sia consentito un breve ragionamento.
Io ritengo giusto che ai parlamentari sia riconosciuta una adeguata indennità per il loro lavoro che svolgono .Vogliamo forse che siano eletti sono i ricchi od i signor si ? Abbiamo visto in questi mesi un mercato, che alcuni hanno chiamato delle vacche, che ci ha offerto il deprimente spettacolo di passaggio di schieramento politico a seguito di , si dice, promesse molto ma molto concrete ( pagamento mutui ,posti , rielezione ecc.)
Vuol dire forse che tutta la politica è inquinata? No ! E’ necessario distinguere e con il coraggio di chi cammina a testa alta.
Sono anche, coerentemente, d’accordo con il finanziamento pubblico ai partiti quale strumento di garanzia per poter esercitare le funzioni proprie di strumenti per organizzare la democrazia.
Detto questo la battaglia contro i privilegi, attuali e futuri deve essere forte e risoluta. Già Pizzetti indicava una strada, in parte percorsa e percorribile. E’ su questo che va incentivata l’iniziativa e forse il PD ed il centro-sinistra sono più deboli ed insicuri dello stesso On. Luciano Pizzetti.
Ma questi privilegi in quale contesto si sono creati?
Non dimentichiamo che noi abbiamo un debito pubblico elevatissimo, il terzo del mondo, che è fatto di baby pensioni ( vi ricordate che era possibile andare in pensione con 16 anni,sei mesi ed 1 giorno?), di pensioni di invalidità elargite come sussidio sociale, di deficit della grandi aziende pubbliche ( ASL, Eni,Enel,Telecom,Poste,Ferrovie ecc.), di Comuni di Regioni ecc..I prezzi del ristorante del Senato e della Camera non sono una eccezione ma una regola che era ed in parte è ancora presente in strutture aziendali sia pubbliche che private. Certamente un lavoratore non percepisce la stessa indennità dei parlamentari, ma quella era la logica.
Per dirla in sintesi il debito pubblico si è creato in un periodo storico ben preciso, quello del consociativismo fra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano, i cui effetti non sono stati ancora del tutto cancellati. E questa è la forte critica che va elevata al sistema.
Io che vengo dalla tradizione comunista ma non mi ricordo una voce del partito di allora tesa a “ diminuire” i privilegi dei parlamentari ( anzi noi giovani comunisti usavamo i biglietti dei parlamentari per andare a Roma alle varie iniziative) che allora venivano considerati degli “ eletti” al pari di Togliatti che veniva chiamato “ il migliore”.
Solo Enrico Berlinguer , in un ragionamento di alta politica, individuava la strada di rompere,slegare, il ruolo dei partiti da quello dello stato. Ma come è noto egli mori nell’1985 ed i suoi eredi politici non seppero affrontare questa questione.
Vado contro corrente dicendo che oggi il PD ha buone proposte per disboscare questa giungla? Quando Bersani dice che i parlamentari debbono costruirsi la pensione tramite l’INPS fa una affermazione di grande egualitarismo ponendo i parlamentari nella condizione di uguali rispetto alla legge. Sosteniamo quindi questa linea, aboliamo anche gli stucchevoli vitalizi ( magari riducendo quelli oggi erogati) ed evitiamo, noi di centro-sinistra, di usare il linguaggio qualunquistico della destra.
Il qualunquismo, presente anche nel PD, porta solo a svilire la democrazia. E la democrazia non può essere svilita sul costo di un piatto di risotto.
Gian Carlo Storti
Storti@welfareitalia.it
www.welfarecremona.it
Cremona 17 agosto 2011
Enrico Berlinguer parla della questione morale. Ascolta
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Io Rosy Bindi difendo il finanziamento ai partiti
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