Secondo il rapporto “The Development Impact of the War in Ukraine: Initial projections” pubblicato dall’ United Nations Development Programme (UNDP), «In caso di una guerra continua e prolungata in Ucraina, 18 anni di risultati socioeconomici potrebbero andare persi, con quasi un terzo della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà e un ulteriore 62% ad alto rischio di cadere in povertà entro i prossimi 12 mesi».
L’amministratore dell’UNDP, Achim Steiner, ha sottolineato che «La guerra in Ucraina sta causando sofferenze umane inimmaginabili con una tragica perdita di vite umane e lo sfollamento di milioni di persone. Sebbene la necessità di assistenza umanitaria immediata agli ucraini sia della massima importanza, gli acuti impatti sullo sviluppo di una guerra prolungata stanno diventando più evidenti. Un allarmante declino economico e le sofferenze e le difficoltà che porterà a una popolazione già traumatizzata devono ora essere messi più a fuoco. C’è ancora tempo per fermare questa triste traiettoria».
Secondo gli ultimi dati sulle vittime civili confermati dall’OHCHR, «Da quando è iniziata la guerra totale della Russia contro l’Ucraina il 24 febbraio, nel Paese ci sono state 1.834 vittime civili: 691 morti e 1.143 feriti». Ma le agenzie Onu avvertono che «Le cifre effettive – ostacolate dall’impossibilità di confermare i numeri a causa dei combattimenti – dovrebbero essere molto più alte».
Negli oblast di Donetsk e Luhansk, nell’Ucraina orientale, ci sono state 751 vittime (173 morti e 578 feriti) e nel territorio controllato dal governo 582 vittime (134 morti e 448 feriti). Nel territorio controllato dalle autoproclamate (e riconosciute da Mosca) repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, oltre la linea di contatto, l’OHCHR ha registrato 169 vittime (39 morti e 130 feriti).
Nelle regioni di Cherkasy, Chernihiv, Kharkiv, Kherson, Kyiv, Mykolaiv, Odesa, Sumy, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Zhytomyr che fino al 14 marzo erano ancora sotto il controllo del governo di Kiev, sono state registrate 1.083 vittime: 518 morti e 565 feriti.
Basandosi su una collaborazione di lunga data con il governo dell’Ucraina, l’UNDP ha lavorato con tutti i 24 oblast dell’Ucraina, con più di 332 comuni, 15 centri di organizzazioni della società civile e più di 17 associazioni imprenditoriali.
All’interno della risposta coordinata del Country Team delle Nazioni Unite, l’UNDP ora sta sfruttando questa vasta rete per fornire un sostegno immediato e su larga scala al popolo ucraino, concentrandosi sulla risposta immediata alle crisi e mantenendo le funzioni principali di governance per la gestione della risposta alle emergenze e la fornitura di servizi pubblici.
Steiner ha aggiunto: «Per evitare ulteriori sofferenze, distruzione e impoverimento, abbiamo bisogno della pace ora. Come parte dell’incrollabile impegno delle Nazioni Unite nei confronti del popolo ucraino, l’obiettivo principale dell’UNDP è aiutare a preservare i progressi nello sviluppo conquistati a fatica. Questo include il sostegno al governo per sostenere strutture e servizi di governance essenziali, che costituiscono la base di tutte le società».
Secondo le stime del governo ucraino, sono stati distrutti edifici, strade, ponti, ospedali, scuole e altre infrastrutture per almeno 100 miliardi di dollari. La guerra ha causato la chiusura totale del 50% delle imprese ucraine, mentre l’altra metà è costretta a operare ben al di sotto delle capacità.
L’UNDP è rimasto operativo durante tutto il conflitto e ora sta rafforzando la sua presenza con dispiegamenti mirati e specializzati in aree chiave come la gestione dei detriti, la valutazione dei danni e i mezzi di sussistenza di emergenza, inclusa l’assistenza in contanti, e anche offrendo punti di accesso operativi e piattaforme ai partner dello sviluppo e umanitari per incanalare e ampliare il supporto al governo e al popolo ucraino.
L’agenzia Onu evidenzia che «Una serie di misure politiche nelle prossime settimane potrebbero aiutare e mitigare una caduta libera nella povertà mentre il conflitto infuria. In considerazione dell’entità dei bisogni e delle priorità e della solida infrastruttura dei servizi bancari e finanziari del Paese, l’UNDP si unisce al coordinatore delle crisi delle Nazioni Unite nel promuovere l’uso dell’assistenza in contanti multiuso che potrebbe aiutare a raggiungere il maggior numero di persone in disperato bisogno in tutto il Paese. Ad esempio, le stime iniziali dell’UNDP sono che un’operazione di trasferimento di denaro di emergenza su larga scala, del costo di circa 250 milioni di dollari al mese, coprirebbe le perdite parziali di reddito per 2,6 milioni di persone che dovrebbero cadere in povertà. Sulla base delle stime iniziali, un reddito di base temporaneo (TBI) più ambizioso che fornisce un reddito di base di 5,50 dollari al giorno a persona costerebbe 430 milioni di dollari al mese».
Nei Paesi vicini, e a sostegno del Piano regionale inter-agenzie di risposta ai rifugiati, l’UNDP sta collaborando con l’United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR) «Per garantire una forte attenzione alla resilienza e allo sviluppo per i milioni di sfollati che sono fuggiti dalla violenza. Questo sostegno congiunto ai rifugiati e alle comunità ospitanti si concentrerà sui mezzi di sussistenza, attraverso la generazione di reddito e l’occupazione».