Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 20.03

Breve storia dell’emigrazione mantovana

| Scritto da Redazione
Breve storia dell’emigrazione mantovana

Breve storia dell’emigrazione mantovana
Ben pochi sanno infatti che la Lombardia, al pari d’altre Regioni italiane è stata terra d’emigrazione. Basti pensare che in soli 40 anni, tra il 1880 ed il 1920,andarono all’estero ben due milioni di lombardi. Da ricerche su campioni di discendenti lombardi nei vari paesi, si può ipotizzare che il 20% fossero mantovani. Una presenza, quella virgiliana, concentrata agli inizi del secolo soprattutto in Brasile, Argentina, ed in Costarica. Dagli anni ’20 in poi, vi è un fenomeno migratorio molto consistente di mantovani verso l’Australia che proseguirà in misura minore verso gli anni ’50.In questi anni invece, specialmente dal basso mantovano, ricomincerà l’esodo verso il Brasile. In quegli anni, molti mantovani sono emigrati in altri paesi quali il Canada ,gli Stati Uniti ed il Venezuela. Alla fine degli anni ’60 vi è stato l’ultimo flusso d’emigranti verso il Sud Africa.

Attualmente le Comunità mantovane più organizzate sono presenti in Brasile, Argentina, Australia. Si possono ipotizzare almeno 600.000 persone ,discendenti di mantovani in tutto il Mondo.

Attualmente almeno 500mila lombardi con la cittadinanza italiana risiedono all’estero. I paesi in cui i lombardi sono maggiormente presenti sono 18 (Svizzera, Germania, Francia, Inghilterra, Belgio, Spagna, Usa, Canada, Australia, Argentina, Brasile, Uruguay, Venezuela, Cile, Perù, Paraguay, Costarica, Sudafrica)

Come si può capire, si possono identificare tre gruppi d’emigranti mantovani.

-I discendenti degli emigranti del secolo scorso, sono il gruppo più numeroso. Spesso non conoscono la lingua italiana, ma il dialetto d’origine dei loro genitori. Il loro desiderio di conoscere l’Italia è determinato spesso dalla ricerca delle loro origini sia familiari, sia dei luoghi da dove partirono i loro avi. A ciò si accompagna il desiderio di ottenere il passaporto italiano, anche per ragioni squisitamente economiche, al fine di poter accedere con maggiore facilità al sistema bancario americano ed europeo. L’italianità si accompagna, specialmente nelle giovani generazioni ad una piena integrazione nel paese d’origine.

-Il secondo gruppo partito tra le due guerre, specialmente quello emigrato in Australia, tende invece a non farsi assimilare dal paese d’origine, difendendo e preservando la propria identità. Parlano anch’essi il dialetto ed hanno poca dimestichezza con l’italiano, pur coltivando la cultura e la storia del nostro paese.

-Il terzo gruppo, partito negli anni ’50 e ’60,è quello che nella stragrande maggioranza dei casi ha mantenuto la cittadinanza italiana, con genitori nati in Italia e che persegue una continuità dei rapporti con l’Italia sia guidando le Associazioni che riuniscono gli italiani all’estero, sia inviando i loro figli in soggiorni di studio o in vacanza nel loro paese e sia sviluppando rapporti socioeconomici con la nazione d’origine.

Fonte. Mantovani nel Mondo

Nella foto Marconcini Daniele Presidente Mantovani nel Mondo

2014-02-18

2020 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria

Lecco 25 aprile: tutte le iniziative per il 73° anniversario della Liberazione

Lecco 25 aprile: tutte le iniziative per il 73° anniversario della Liberazione

Mercoledì 25 aprile alle 11 in municipio le celebrazioni ufficiali In occasione delle annuali celebrazioni per l'anniversario della Liberazione, Comune di Lecco e Provincia di Lecco propongono una serie di iniziative che prenderanno le mosse dalla riproposizione della nota mostra sui deportati lecchesi del Trasporto 81 "In treno con Teresio" curata da Maria Antonietta Arrigoni e Marco Savini in collaborazione con ANED Pavia e ANPI provincia di Lecco, da un progetto dell'Associazione Nazionale ex Deportati dei Campi Nazisti - sezione di Pavia, arricchito di 4 tavole che focalizzano l'attenzione sui protagonisti del nostro territorio.