E se la crisi della politica fosse soprattutto in Italia una crisi culturale? Se la crisi della democrazia richiedesse soprattutto un apporto di idee nuove invece che di tecniche elettorali e di scorciatoie plebiscitarie?
Il pensiero democratico moderno sa e può rinnovarsi senza ridursi a sola ingegneria istituzionale che rischia di assomigliare troppo all’ingegneria militare, la quale distingue solo tra chi è dentro e chi è fuori le mura, tra chi ha il potere e chi è sottoposto al potere, tra chi assedia e chi è assediato, tra chi vince e chi perde.
Ancora oggi è valido il monito di Tocqueville nella sua opera fondamentale “ La democrazia in America” sui rischi di una dittatura della maggioranza pur in una cornice di regole democratiche.
Sono le società che fanno vivere la democrazia, sono le culture politiche che la animano. I malesseri e i mali di una società vanno curati in profondità. Se sbagli l’analisi, sbagli la cura e i mali si aggravano.
Nella nostra condizione attuale sono i processi di depoliticizzazione, conformismo e apatia il “ventre molle” di un’Europa che scivola verso vecchi e nuovi nazionalismi, vecchi e nuovi razzismi.
L’argine alle Destre di ogni tipo non viene dai poteri tecnocratici che, anzi, le usano per intimorire il grosso dell’elettorato tranne, quando serve, ricorrervi come esercito politico di riserva. L’argine a questa deriva può venire solo da una cultura democratica innovativa, europeista e alternativa ai moderatismi che oggi governano anche in Italia e che non sanno e non possono produrre nessuna trasformazione nè sociale nè economica nè istituzionale.
Questo Convegno intende sottoporre ad analisi le filosofie politiche e costituzionali di fondo che oggi caratterizzano il panorama europeo, a partire dai diversi apporti di Bobbio, Duverger, Touraine, Dahl, Dahrendorf, Habermas, Morin, Bauman, Held, Beck, Rodotà, Esposito, Ceruti, per arrivare a ridefinire i paradigmi della rappresentanza, della governabilità, della sovranità popolare, dell’eguaglianza dei cittadini, della partecipazione degli attori sociali affinchè “dopo la democrazia” ci sia ancora “una democrazia”.
Se il sogno di Altiero Spinelli degli Stati Uniti d’Europa sembra difficilissimo da raggiungere, non ripieghiamo su concezioni riduttive della convivenza, teniamo comunque la bussola della politica in una direzione ben chiara: non la democrazia “per” i cittadini, ma la democrazia “con” i cittadini, la democrazia “dei “ cittadini.
Iniziativa aperta a tutti Sabato 5 novembre ore 10 Sala Puerari, Cremona
Ingresso Biblioteca Governativa
CONVEGNO
La democrazia in Europa Per la rinascita della politica e dell’Italia
Relatori
Piero Graglia, docente Relazioni Internazionali, Università di Milano
Gianluca Bocchi, docente di filosofia, Università di Bergamo
Barbara Pezzini, docente di Diritto costituzionale, Università di Bergamo
Promotori: Cremona nel Mondo, ACLI, ARCI, Legambiente, Movimento Federalista Europeo
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