Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 18.40

Cremona Lettera di Luigi Lipara (PD) in ordine all’esposto del Sig. Ranzenigo

Sebbene si tratti di un atto legittimo nel nostro ordinamento, nella certezza che l'iter giudiziario farà il suo corso, ci chiediamo su quali basi giuridiche l'ardito concittadino abbia fondato il proprio esposto.

| Scritto da Redazione
Cremona Lettera di Luigi Lipara (PD) in ordine all’esposto del Sig. Ranzenigo

Cremona Lettera di Luigi Lipara (PD) in ordine all’esposto del Sig. Ranzenigo

Sebbene si tratti di un atto legittimo nel nostro ordinamento, nella certezza che l'iter giudiziario farà il suo corso, ci chiediamo su quali basi giuridiche l'ardito concittadino abbia fondato il proprio esposto.

 A dimostrazione che il salvinismo non è che una delle manifestazioni dell'ideologismo con il quale la nostra società affronta il tema epocale delle migrazioni, apprendiamo dalla stampa locale che il Sig. Franco Nico Ranzenigo ha presentato un esposto in Procura affinché si verifichi l'imputabilità del Comandante della nave Sea Watch 3 Carola Rackete per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

 Ci chiediamo, per esempio, se abbia letto le motivazioni esposte nell'ordinanza del GIP di Agrigento che ha escluso la rilevanza penale delle condotte dell’indagata, rigettando sia la richiesta di convalida del provvedimento di arresto eseguito dalla Guardia di Finanza, sia quelle di applicazione delle altre misure cautelari richieste dal PM.

Ci chiediamo se l'audace paladino dei patri confini abbia approfondito i complessi aspetti di diritto internazionale che si intersecano con le previsioni dei due Decreti Sicurezza che, citando testualmente il commento di alcuni esimi penalisti italiani, quasi certamente saranno destinate all'inceneritore della Corte Costituzionale.

Noi come Partito Democratico, nel nostro piccolo, questi approfondimenti li abbiamo fatti, consultando anche esperti della materia che potessero aiutarci ad osservare con sguardo competente e non politicizzato una materia così complessa.

Dubitiamo che il Sig. Ranzenigo ignori che, pur a seguito di quell'ordinanza, un procedimento è comunque in corso e che la magistratura nella sua indipendenza avrà modo di accertare tutte le eventuali responsabilità penali della Comandante Rackete in ordine ai fatti accaduti al largo di Lampedusa.

Non resta, quindi, che evidenziare come il punto della questione sia tutto politico. Ci pare del tutto evidente, infatti, l'uso ideologico del diritto come clava da brandire acriticamente nei confronti di chiunque non si adegui alla linea dell'avversario.

Nella deriva a cui assistiamo in questi anni, pare che contro chiunque non si allinei al pensiero sovranista, farcito di slogan roboanti quanto inefficaci a gestire alcun fenomeno, debba abbattersi la scure del populismo giudiziario, magari accompagnata dalla gogna mediatica.

Ebbene, riteniamo che la nuova stagione politica apertasi in Italia dopo la folle crisi di governo estiva scatenata dal leader della Lega rappresenti l'opportunità di arrestare con fermezza la deriva per la quale, in nome di un asserito ordine nazionalista, si vendono mediaticamente e senza scrupolo alcuno capri espiatori facilmente individuabili, si predica la chiusura dei porti, si criminalizzano le ONG e gli operatori sociali che a vario titolo contribuiscono alla gestione di un fenomeno malgovernato dagli Stati e dall'Europa, ottenendo come risultato la sottrazione dell'ordinamento italiano dalla sfera dei trattati e delle convenzioni internazionali che hanno consentito alle democrazie occidentali di qualificarsi come stati di diritto ed il conseguente isolamento del nostro paese sullo scacchiere internazionale.

Riteniamo che sia giunto il tempo di tornare con serietà alla costruzione di una governance europea dei fenomeni migratori nel quadro di serie politiche economico sociali che puntino a dare risposte sui temi del lavoro, del welfare, della tutela dell'ambiente e della cultura e di respingere con fermezza questa propaganda pericolosissima. E' questo il tempo di ritrovare una rinnovata coesione sociale nel paese e di scongiurare il rischio di perdere la propria identità nello spasmodico, quanto grottesco, sforzo di difenderne una totalmente costruita dai demagoghi.

 Luigi Lipara - Presidente assemblea cittadina del Partito Democratico

 

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