Lunedì, 29 aprile 2024 - ore 16.16

GAS: OBAMA RIFORNISCE DI SHALE ANCHE IL GIAPPONE

| Scritto da Redazione
GAS: OBAMA RIFORNISCE DI SHALE ANCHE IL GIAPPONE

 

Il Dipartimento di Stato USA pronto ad avviare l'esportazione di LNG in Giappone per garantire a Tokyo la diversificazione degli approvvigionamenti e la diminuzione del prezzo delle importazioni di energia. Il Governo giapponese intenzionato a realizzare una Borsa dell'oro blu liquefatto

 

Un evento di rilevanza nella politica energetica mondiale che consente agli Stati Uniti d'America di rafforzare la propria posizione in Asia. Nella giornata di Venerdì, 29 Marzo, il Dipartimento di Stato USA ha dichiarato l'intenzione di avviare l'esportazione di gas Shale liquefatto in Giappone.

 

Come riportato da Natural Gas Asia, Washington ha già ricevuto più di venti offerte di cooperazione per l'avvio della partnership energetica con Tokyo, tra cui molte compagnie energetiche giapponesi interessate a stringere i rapporti con gli USA.

 

Con l'avvio dello sfruttamento dei cospicui giacimenti domestici di Shale -gas ubicato in rocce porose poste a bassa profondità estratto con sofisticate tecniche di fracking adoperate solo in Nordamerica- gli Stati Uniti d'America hanno incrementato le esportazioni di LNG in Asia.

 

Forti del prezzo concorrenziale offerto agli acquirenti asiatici, legato alla cospicuità dello Shale posseduto nei giacimenti domestici, gli USA si sono imposti nel mercato di India, Corea del Sud, Singapore ed Indonesia.

 

Il Giappone costituisce l'ennesimo mercato in cui Washington può avviare le proprie esportazioni per consolidare ulteriormente la propria posizione nel settore energetico asiatico.

 

Per quanto riguarda il Giappone, l'avvio dell'importazione dello Shale USA rappresenta una soluzione alla drastica riduzione dell'energia nucleare, decisa nel 2011 in seguito al disastro avvenuto presso la centrale atomica di Fukushima.

 

Inoltre, lo Shale statunitense permette al Giappone di diversificare le fonti di approvvigionamento di LNG, che ad oggi Tokyo importa principalmente da Qatar, Australia e, nei prossimi tempi, anche dalla Russia.

 

L'interesse del Giappone nutrito nei confronti del gas liquefatto è dato anche dalla decisione del Governo di Tokyo di istituire una Borsa dell'LNG, in cui saranno presenti anche compagnie esperte nella realizzazione di infrastrutture energetiche e termoelettriche.

 

Come riportato dalla Reuters, lo scopo del Governo giapponese è non solo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas, ma anche la rottura degli schemi tariffari vigenti, che ad oggi legano il costo dell'oro blu a quello del greggio.

 

L'Europa diversifica gli approvvigionamenti grazie alla pax tra Turchia e Israele

 

Oltre che nel mercato asiatico, gli Stati Uniti d'America sono riusciti a dare una svolta anche alla situazione del gas in Medio Oriente quando, grazie alla mediazione del Presidente USA, Barack Obama, il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e il suo collega turco Tayyip Erdogan, hanno posto fine ad una crisi diplomatica pluriennale.

 

Come riportato dalla Trend, il riavvicinamento tra Israele e Turchia è maturato nella proposta di una partnership energetica tra i due Paesi, per garantire l'esportazione del gas israeliano nel mercato Europeo attraverso il sistema infrastrutturale energetico turco.

 

Nello specifico, Israele ha proposto l'avvio immediato della realizzazione di un gasdotto per trasportare 16 Miliardi di metri cubi di gas in Turchia dal giacimento Tamar, ubicato nel Mar Mediterraneo.

 

Una volta approdato in Turchia, il gas israeliano sarà trasportato in Europa attraverso il Corrodio Meridionale: fascio di gasdotti progettato dalla Commissione Europea per veicolare in Europa gas dall'Azerbaijan tramite il territorio turco.

 

Se realizzato, il progetto garantirebbe all'Unione Europea la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas dal monopolio di Russia e Algeria, le cui forniture, ad oggi, coprono circa l'80% del fabbisogno complessivo UE.

 

Matteo Cazzulani

 

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