Dal 2 febbraio scorso si applicano in tutto il mondo le nuove norme dell’UE sui visti per i soggiorni di breve durata, che semplificheranno le richieste di visto per i milioni di viaggiatori regolari che visitano l’UE ogni anno, agevolando il turismo e gli affari e offrendo maggiori risorse per contrastare i rischi legati alla migrazione irregolare e le minacce per la sicurezza interna.
Con le nuove regole, spiega Bruxelles, la procedura di richiesta del visto diventa più semplice: ad esempio i viaggiatori possono presentare domanda di visto fino a 6 mesi prima di un viaggio programmato anziché 3 mesi prima.
Chi viaggia spesso potrà ottenere più facilmente visti per ingressi multipli e con un lungo periodo di validità, risparmiando tempo e denaro. Il costo del visto è 80 euro anziché 60, il primo aumento dal 2006, in linea con l’inflazione: questa maggiorazione – spiega la Commissione – consentirà di disporre di risorse sufficienti per trattare le domande e individuare potenziali rischi connessi alla sicurezza e alla migrazione irregolare.
Adesso l’UE può anche adeguare le norme sul trattamento delle domande di visto (ad esempio i tempi del trattamento, l’importo dei diritti o il rilascio di visti per ingressi multipli) al livello di cooperazione dei paesi terzi riguardo al rimpatrio e alla riammissione dei propri cittadini che risiedono nell’UE senza regolare permesso.
Queste norme riguardano i visti per i soggiorni di breve durata nello spazio Schengen, che include 22 Stati membri e quattro paesi associati. Attualmente sono 105 i paesi e le entità al di fuori dell’UE i cui cittadini devono essere in possesso di un visto per recarsi nello spazio Schengen per brevi periodi.
FONTE aise)