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JURIJ LUCENKO RESTA IN CARCERE

| Scritto da Redazione
JURIJ LUCENKO RESTA IN CARCERE

 

La Corte d'Appello di Kyiv conferma la condanna a 4 anni di detenzione per l'ex-Ministro degli Interni dei governi arancioni: protagonista della lotta contro la corruzione e i brogli elettorali perpetrati dall'establishment dell'attuale Presidente ucraino. Rigettata la decriminalizzazione degli articoli per cui è stata condannata la Leader dell'Opposizione Democratica, Julija Tymoshenko, nonostante gli appelli dell'Occidente

 

Bruxelles espone le sue preoccupazioni, ma Kyiv continua a cedere alla tentazione autoritaria. Nella giornata di mercoledì, 16 Maggio, la Corte d'Appello della Capitale ucraina ha rigettato il ricorso esposto dagli avvocati dell'ex-Ministro degli Interni, Jurij Lucenko, contro la condanna a 4 anni di detenzione, più tre di estromissione dalla vita politica, emessa lo scorso 27 Febbraio dal Tribunale Pechers'kyj.

 

Il giudice, Ivan Rybak, si è limitato a comunicare la conferma della sentenza di primo grado, senza aggiungere dettagli a supporto di tale decisione. Per questa ragione, l'Avvocato difensore dell'ex-Ministro degli Interni, Ihor Fomin, ha dichiarato l'intenzione di ricorrere in Cassazione e presso la Corte Europea per i Diritti Umani.

 

Accusato di abuso d'ufficio, gestione illecita di denaro statale, e innalzamento ingiustificato della pensione al suo autista, Lucenko è stato arrestato presso la propria abitazione il 26 Dicembre 2010: da allora - detenuto in isolamento pur in assenza di un verdetto che ne certificasse la colpevolezza - è stato vittima di un processo in cui tutti i testimoni hanno illustrato la sua innocenza dinnanzi alle imputazioni sollevate dalla Pubblica Accusa.

 

La conferma della sentenza è una dimostrazione di come le Autorità di Kyiv intendano proseguire sulla strada della vendetta politica nei confronti di esponenti dell'Opposizione Democratica attivi durante la Rivoluzione Arancione: processo democratico con cui, nel 2004, gli ucraini si sono ribellati ai brogli elettorali durante le elezioni presidenziali che avrebbero dovuto garantire il potere all'attuale Presidente, Viktor Janukovych.

 

Nell'ambito dei governi arancioni, Lucenko ha ricoperto la guida del Ministero degli Interni. Questo ruolo gli ha permesso di condurre una lotta contro la corruzione e gli interessi monopolistici dei grandi industriali del Paese che, ieri come oggi, sponsorizzano il Partija Rehioniv: il Partito, oggi al potere in Ucraina, a cui, oltre al Presidente Janukovych, appartengono il Premier, Mykola Azarov, e quasi tutti i titolari di Dicastero.

 

Oltre al quella dell'ex-Ministro degli Interni, continua anche la prigionia della Leader dell'Opposizione Democratica, Julija Tymoshenko: guida della Rivoluzione Arancione, condannata, lo scorso 11 Ottobre, a sette anni di detenzione in isolamento per la firma, nel Gennaio 2009, durante l'ultimo suo premierato, di accordi energetici ritenuti sconvenienti per le casse dello Stato.

 

Dinnanzi al ruolo ricoperto dalla Tymoshenko, e alle gravi condizioni di salute di cui è affetta, la Comunità Internazionale ha condannato a più riprese quella che appare come una palese operazione politica volta ad eliminare dalla vita interna del Paese il principale concorrente del Presidente Janukovych.

 

Ciò nonostante, sempre martedì, 16 Maggio, il Parlamento ucraino ha rigettato una proposta di legge della minoranza atta a decriminalizzare gli articoli 364 e 365 del Codice Penale ucraino: due punti del regolamento giudiziario, provenienti direttamente dalla legislazione dell'epoca sovietica, in base ai quali la Leader dell'Opposizione Democratica è stata condannata.

 

Risoluta è stata la posizione dei vertici UE, che, insieme a Stati Uniti, Consiglio d'Europa, NATO, ONU, Australia e Canada, a più riprese ha richiesto la liberazione della Tymoshenko, e per questa ragione ha bloccato i lavori per il varo dell'Accordo di Associazione e della Zona di Libero Scambio tra Bruxelles e Kyiv.

 

Inoltre, il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, e il Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, hanno ignorato l'ultima visita a Bruxelles del Premier Azarov, mentre il Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, ha preparato l'invio di esperti UE per monitorare l'iter giudiziario a cui la Leader dell'Opposizione Democratica è ancora soggetta.

 

Oltre al ricorso in Cassazione per la prima condanna, la Tymoshenko sta affrontando un secondo procedimento in cui è accusata di evasione fiscale durante la presidenza del colosso energetico JEESU: presieduto alla metà degli anni Novanta prima del suo ingresso in politica.

 

Affetta da un'ernia al disco trascurata dalle Autorità carcerarie, la Leader dell'Opposizione Democratica ha ottenuto il permesso di essere curata da un medico di sua fiducia, il tedesco Lutz Harms, solo dopo uno sciopero della fame di due settimane: iniziato dopo avere subito percosse da agenti di polizia presso la sua cella.

 

Matteo Cazzulani

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