Martedì, 23 aprile 2024 - ore 17.09

La Consulta di Cremona: un progetto laico ed inclusivo, con una rosa al centro di Rosanna Ciaceri

Hanno votato, finalmente, per la prima volta. Ci ha emozionato vedere persone, uomini, donne e bambini, cinesi, albanesi, africani, pakistani, intere famiglie, fare la fila davanti a un vero seggio lettorale e una cabina dove esprimere le preferenze, depositare la scheda nell'urna, per legittimare delle candidature (13) equivalenti al numero dei seggi e quindi scontate.

| Scritto da Redazione
La Consulta di Cremona: un progetto laico ed inclusivo, con una rosa al centro di Rosanna Ciaceri La Consulta di Cremona: un progetto laico ed inclusivo, con una rosa al centro di Rosanna Ciaceri La Consulta di Cremona: un progetto laico ed inclusivo, con una rosa al centro di Rosanna Ciaceri La Consulta di Cremona: un progetto laico ed inclusivo, con una rosa al centro di Rosanna Ciaceri

La Consulta di Cremona: un progetto laico ed inclusivo, con una rosa al centro di Rosanna Ciaceri

Hanno votato, finalmente, per la prima volta. Ci ha emozionato vedere persone, uomini, donne e bambini,  cinesi, albanesi, africani, pakistani, intere famiglie, fare la fila davanti a un vero seggio lettorale e una cabina dove esprimere le preferenze, depositare la scheda nell'urna, per legittimare delle candidature (13) equivalenti al numero dei seggi e quindi scontate.

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Ma qualcuno ignora l'elevata valenza simbolica e il riconoscimento di tale gesto, per gli stranieri esclusi dai diritti politici e poco incoraggiati nella tutela dei diritti civili.

Poi la sorpresa. I risultati parlano chiaro: più che i numeri in assoluto - non esaltanti, ma buoni per una prima volta - la qualità.

Possiamo dire, a caldo: hanno vinto le donne e l'impostazione laica e pluralista, l'umanità.

Le donne che hanno convinto tanti immigrati a credere nel voto come possibilità di cambiamento, ed erano alle urne già dal mattino presto  fino alla chiusura del seggio,  li hanno strappati alla routine domenicale – e alla rassegnazione - accorate fino all'ultima telefonata, all'ultimo appello.

Le stesse che sono state premiate dal voto perchè hanno mostrato fin dall'inizio grinta, determinazione e coraggio, non dati per scontato in una rappresentazione stereotipata che vuole la donna immigrata esclusa dalla sfera pubblica per cultura.

Ma quello che si delinea come il modello Cremona parla chiaro, ed era già contenuto nella proposta e nel Regolamento approvato: la Consulta. elettiva e non di nominati scelti dalle associazioni o gruppi etnici e religiosi, si ispira ai principi fondanti della Repubblica: pluralismo, laicità, uguaglianza, e rivolge particolare attenzione nei confronti della partecipazione femminile.

Nessun candidato era stato scelto da chiese, centri islamici o gurdwara, o tempio. Neppure da partiti o sindacati. La sfera religiosa, certo importante e aggregante, a  Cremona resta nell'ambito del privato, già tutelata dalla carta costituzionale. Non si sentiva il bisogno di una doppia tutela.

Forse meno voti, ma più senso civico.

I profili dei candidati e le loro proposte, che verranno poi unificate in un programma conpleto, sono chiari: dall'albanese Landi (e gli albanesi sono in maggioranza musulmani), alla cinese Hailing, al pakistano sufi, al marocchino Aziz, ai senegalesi e ivoriani, nessun condizionamento rispetto alla provenienza etnico-religiosa, a parte il vantaggio di saper parlare alla propria gente, ma un'unica direzione: quella di cittadini stranieri con le stesse problematiche e la stessa voglia d'inclusione vera, stanchi dei “ghetti” culturali in cui spesso sono stati confinati.

E tanta solidarietà: da Honorine ad Heiling, ad Aftab, ieri è stata una gara a chi chiamava elettori non per sé ma per il voto ai candidati i cui supporters non si erano presentati, per errore nell'interpretare la istruzioni, e che rischiavano di essere estromessi pur possedendo ottime qualità personali ( es. Parinder Kumar ed  Elena Rubio).

Ricordiamo che oltretutto era già stata una bella dimostrazione di senso di responsabilità – come ha fatto, alla viglia del termine di presentazione, il nostro mediatore pakistano, Aftab Ahmed - per assicurare  il numero necessario delle candidature e arrivare alle elezioni, con la raccolta firme. Senza questi sforzi la Consulta non poteva neppure decollare.

Tutti segnali positivi e incoraggianti, che dicono che l'attuale neonata Consulta è già un gruppo coeso e solidale, con le idee chiare ma consapevoli che il vero lavoro comincia adesso.

Dopo il voto e la galleria di immagini sorridenti.

Prossimamente il  programma di interventi, subito dopo la proclamazione degli eletti

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