Il caos legato alla riduzione delle forniture di vaccino anti-COVID per l’Italia e il resto dell’Europa sembra destinato ad una rapida soluzione. O almeno in parte. Pfizer ha confermato oggi a SkyTG24 che già a partire dalla prossima settimana la fornitura del vaccino contro il COVID messo a punto da Pfizer insieme a BioNTech tornerà a regime.
L’azienda farmaceutica statunitense, ribadendo anche in questa occasione che il ritardo era legato al riadattamento del sito produttivo belga di Puurs, sembra voler respingere al mittente le accuse di non aver rispettato i patti stretti, precisando che “dall’8 al 18 Gennaio sono state inviate le fiale previste dal piano di ordinazione” e che dalla prossima settimana a ridursi non saranno le dosi consegnate all’Italia, ma le fiale che contengono le dosi:
Con la decisione del Governo di somministrare 6 dosi anziché 5, Pfizer ha ridotto il numero di fiale, ma non di dosi previste, che resta lo stesso. Quello che sta accadendo è frutto di un fraintendimento nel conteggio delle dosi che non è il conteggio delle fiale.
Alla fine del 2020 l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) aveva dato il via libera alla procedura che permette di “disporre di almeno 1 dose aggiuntiva rispetto alle 5 dosi dichiarate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto”. Utilizzando delle speciali siringhe dotate di sistema Luer Lock, infatti, è possibile ottenere sei dosi da ciascuna fiala, una in più rispetto alle cinque dichiarate da Pfizer-BioNTech.
Le siringhe con sistema Luer Lock, più costose di quelle classiche, sono quelle ordinate dal commissario straordinario per l’emergenza COVID Domenico Arcuri per l’Italia, che a tutti gli effetti, in caso di disponibilità delle siringhe speciali, sta ricavando 6 dosi da ciascun flacone inviato da Pfizer. La casa farmaceutica, di fronte alla prospettiva di “regalare” all’Italia fino al 20% di dosi del proprio vaccino, ha deciso quindi di rimodulare il quantitativo di fiale da inviare al nostro Paese – l’accordo in UE prevede infatti la consegna di un determinato quantitativo di dosi, non di fiale – restando nei limiti dell’accordo sul numero di dosi da consegnare al nostro Paese.
Il problema, almeno sulla carta, è risolto soltanto in parte. Il ritardo preannunciato da AstraZeneca, il cui vaccino dovrebbe essere approvato dall’EMA entro la fine del mese, resta confermato anche se l’azienda punta a recuperare in seguito il tempo perso.
La precisazione di Pfizer sulla fornitura delle dosi è arrivata dopo la presa di posizione dell’Unione Europea, intenzionata a “far rispettare alle case farmaceutiche i contratti sui vaccini“. Era stato il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, intervenuto su Europe1, a mettere in chiaro la posizione europea:
Intendiamo far rispettare i contratti approvati dalle case farmaceutiche. Ci aspettiamo maggiore chiarezza e useremo tutti i mezzi legali a nostra disposizione.