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A cosa servono gli F-35? | Alessandro Lucia

| Scritto da Redazione
A cosa servono gli F-35? | Alessandro Lucia

L’Italia si appresta ad acquistare 131 cacciabombardieri F-35, in seguito all’accordo che l’allora ammiraglio Giampaolo di Paola (ora ministro della Difesa) ha firmato a Washington nel giugno del 2002. Accordo che, solo preliminarmente, ci è costato un miliardo di euro.

Art. 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”.  Come strumento di offesa, chiaramente. Non si può negare d'altronde, né nessuno ha mai ardito a tanto, che in un caso-limite l’Italia avrebbe tutto il diritto di difendersi, ricorrendo alle armi. In più, lo richiedono i numerosi trattati internazionali di difesa, specie con la Nato. Ma c’è più di un appunto da fare.

Prima di tutto, i caccia Lockheed Martin F-35 Lightning II non sono aerei da difesa, ma da bombardamento, come spiegano diverse schede sparse per il web.

Secondo, oltre ai 2,7 miliardi di euro già spesi per il progetto, solo per l’acquisto bisognerebbe sborsarne altri 15. Una spesa folle, un’intera manovra finanziaria, per degli aerei che servirebbero a poco. Perché in tempi di austerità per tutti (quasi tutti), l’esercito non rivede le sue posizioni e non modifica i suoi programmi? Stante il fatto che un esercito di difesa è necessario (purtroppo non possiamo ancora farne del tutto a meno) 131 cacciabombardieri costruiti con l’esplicito obiettivo di essere aerei di attacco, sono una spesa superflua, contro la legge, e decisamente inadeguata al momento di crisi economica e sociale che il paese sta attraversando.

L’obiezione più volte ripetuta dal Ministro di Paola alla domanda “Perché l’Italia non si tira fuori dal progetto?” è stata che “ci sarebbero da pagare penali troppo alte”.

Ebbene, anche qui ci sarebbe un’obiezione. Uno studio di Altreconomia (il cui riassunto abbiamo pubblicato su questo sito a questo indirizzo) ha dimostrato, dopo aver analizzato la documentazione ufficiale del progetto, che in realtà non ci sarebbero penali da pagare in caso di ritiro dal programma! Tra l'altro, ricorda l'inchiesta, già Norvegia, Canada, Turchia e Australia hanno espresso la volontà di sospendere l’acquisto a causa dei costi troppo elevati, in rapporto all’effettivo beneficio che potrebbero trarne.

Ritengo che, se austerità deve esserci, allora deve essere uniforme, e che le spese militari (già spropositate) debbano venire drasticamente ridotte. L’esercito non è e non deve essere un settore privilegiato rispetto al resto del paese, pur con le dovute attenzioni alla questione difesa. Ma come abbiamo visto, gli F-35 non sono aerei da difesa.

Alessandro Lucia

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