Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 07.04

Le Banche EU continuano a finanziare gli allevatori che deforestano l’Amazzonia

Greenpeace: 'Se vogliamo evitare che l'Ue finanzi la deforestazione a livello globale, i ministri europei devono mettere in atto una nuova e forte legge anti-deforestazione applicata anche al settore finanziario'

| Scritto da Redazione
Le Banche EU continuano a finanziare gli allevatori che deforestano l’Amazzonia

Secondo una nuova indagine  ondotta da Greenpeace Brasile, Repórter Brasil e Unearthed, un’azienda leader nella lavorazione della carne – Jbs – avrebbe acquistato negli ultimi quattro anni «8.785 bovini provenienti da allevamenti che si trovano su terreni deforestati illegalmente in Amazzonia e di proprietà di Chaules Volban Pozzebon, noto come “il più grande deforestatore del Brasile” e attualmente in carcere per molteplici reati, tra cui proprio la deforestazione illegale. Commentando l’indagine, Jbs ha ammesso di aver acquistato bestiame da allevamenti legati a Pozzebon già nel 2015».

Secondo l’indagine, i bovini allevati in quelle aree potrebbero essere stati esportati in tutto il mondo, comprese naturalmente le tavole europee. È emerso inoltre che importanti istituzioni finanziarie – tra cui alcune banche dell’Ue – hanno «fornito ingenti finanziamenti alla Jbs mentre l’azienda era in affari con Pozzebon». Si parla di risorse per centinaia di milioni di euro.

Secondo l’indagine, Jbs avrebbe infatti ricevuto centinaia di milioni di crediti e investimenti da banche dell’Ue mentre era in affari con Pozzebon: «Dal 2018 al 2022, Jbs ha ottenuto 172 milioni di dollari di crediti solo dalla spagnola Santander, che è stata una delle sei banche a sottoscrivere il Sustainability-linked bond (Slb) da un miliardo di dollari di Jbs nel giugno 2021», spiegano da Greenpeace.

«Aziende legate alla deforestazione continuano a essere finanziate da banche europee – dichiara Federica Ferrario, responsabile della campagna agricoltura di Greenpeace Italia – Gli attuali sistemi di autoregolamentazione, nazionali e aziendali, non riescono a garantire acquisti sicuri ai consumatori e mettono in crisi i tentativi dell’Unione europea di proteggere il clima, la biodiversità e i diritti umani. Se vogliamo evitare che l’Ue finanzi la deforestazione a livello globale, i ministri europei devono mettere in atto una nuova e forte legge anti-deforestazione applicata anche al settore finanziario. Serve un’azione urgente, coraggiosa e più seria per proteggere la natura e i diritti umani».

Dando un esempio positivo, nove istituzioni finanziarie con 175 miliardi di euro di fondi in gestione hanno appena pubblicato una lettera in cui chiedono all’Unione europea di includere le istituzioni finanziarie con sede nell’Ue in una nuova legge anti-deforestazione, per impedire alle banche di essere complici della deforestazione globale.

In contrasto con la posizione debole adottata dai ministri europei dell’Ambiente alla riunione del Consiglio dello scorso giugno, a settembre il parlamento europeo ha votato a favore di una forte legge anti-deforestazione dell’Ue che si applicherebbe anche al settore finanziario. I negoziati tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea sul testo della nuova legge dell’Ue sono in corso e il testo finale dovrebbe essere approvato entro la fine del 2022.

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