La Sanità nel cremasco, un affaire di serie B. Degli Angeli (M5s Lombardia):
“Fontana Moratti promettono attenzione al cremasco, ma nei fatti ad oggi solo 2 Cdc per 150 mila abitanti”
“È stata annunciata come una riforma sanitaria che guarda da vicino i problemi e le peculiarità dei territori. È con questi propositi che nel cremasco, ad oggi, su un territorio di 150 mila abitanti sono state confermate solo 2 case della comunità (Cdc): una a Crema, l’altra a Rivolta d’Adda; Invece, cosa ne sia della terza casa della comunità, ancora non è dato saperlo”.
A spiegarlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia, il quale commenta: “È già preoccupante il fatto che se la legge regionale prevede una case della comunità ogni 50 mila abitanti, oggi ce ne siano solo 2 anziché 3.
Ancora più preoccupante è il fatto che la medesima legge a firma Moratti Fontana vada in contrasto con le linee guida ministeriali le quali, invece, prevedono una casa della comunità ogni 20 mila abitanti.
Se la matematica non è una opinione - puntualizza Degli Angeli - nel solo cremasco dovrebbero esserci almeno 7 case della comunità”. Secondo il consigliere regionale del M5s, Regione Lombardia pecca su due fronti strettamente correlati tra di loro: da una parte, infatti, la Giunta Fontana ha fatto una legge al ribasso, dall’altra parte non rispetta nemmeno i numeri che si è data.
“Inoltre - commenta - non ascolta nemmeno le richieste del territorio, che aveva individuato nell'ex tribunale una sede idonea ad ospitare una casa della Comunità. Il motivo? Regione vuol spendere il meno possibile e solo i fondi del PNRR senza stanziare fondi propri. È un peccato che trovino soldi per tutto e tutti tranne che per Crema”.
Conclude Degli Angeli: “L'ennesima conferma arriva dopo la bocciatura di tutti i miei ordini del giorno, che guardavano i singoli territori: questo centro Destra lombardo, che a parole difende i territori, nei fatti li indebolisce.
Come al solito le promesse di Fontana, più assente che presente durante le sedute consiliari in cui si è discussa la riforma sanitaria, non valgono nulla. Un po’ come quando Maroni provò a togliere l’autonomia all'ospedale di Crema.
Un pò come promettere la costituzione di un nuovo ospedale, a Cremona, durante la festa del Torrone: una scatola vuota visto il depotenziamento e la destrutturazione di molti reparti.
E un po’ come quando, ora, il duo Fontana - Moratti danno il colpo di grazia alla medicina territoriale, dimenticando il cremasco”.
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