ELEZIONI IN TUNISIA: AMNESTY INTERNATIONAL PRESENTA AI CANDIDATI UN MANIFESTO IN 10PUNTI PER LE RIFORME NEL CAMPO DEI DIRITTI UMANI
A un mese dalle storiche, prime elezioni dalla caduta dell’ex presidente Ben Ali, Amnesty International ha presentato a tutti i candidati e a tutte le candidate un manifesto in 10 punti per le riforme nel campo dei diritti umani, invitando a sottoscriverlo come prova della serieta’ del loro impegno.
‘Nove mesi dopo le dimissioni dell’ex presidente Ben Ali, molti tunisini hanno scarsa fiducia nella possibilita’ che le autorita’ diano loro giustizia, dignita’ e istituzioni credibili’ – ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, vicedirettrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.
‘Le prossime elezioni sono un’opportunita’ per i partiti politici di rispettare le promesse fatte e di passare dalla retorica all’azione concreta in favore dei diritti umani e dello stato di diritto. Solo in questo modo potra’ interrompersi il ciclo di violazioni dei diritti umani che alimento’ le proteste di dicembre e gennaio’.
I 10 impegni contenuti nel manifesto sono:
1. Porre sotto controllo le forze di sicurezza
Occorre un riesame completo di tutte le forze di polizia e di altri
organismi incaricati del rispetto della legge. La loro struttura e la loro
catena di comando dovranno essere rese pubbliche e dovra’ essere istituito
un organismo di monitoraggio che esamini in modo indipendente e imparziale
le denunce di abusi.
2. Combattere la tortura e gli altri maltrattamenti
Tutti i pubblici ufficiali che si occupano di arresti, detenzioni e
interrogatori dovranno sapere che la tortura e gli altri maltrattamenti
non saranno tollerati. Tutti i luoghi di detenzione dovranno essere
sottoposti a ispezioni regolari, indipendenti, senza preavviso e senza
restrizioni.
3. Chiedere la fine della detenzione incommunicado
Le persone detenute dovranno avere accesso regolarmente e senza ritardo,
sia per legge che nella pratica, al mondo esterno. Tale accesso dovra’
riguardare familiari, avvocati di propria scelta e visite mediche
indipendenti.
4. Rispettare i diritti alla liberta’ di riunione, associazione ed
espressione
Le leggi che criminalizzano il pacifico esercito di questi diritti (tra
cui le disposizioni della Legge sulle riunioni pubbliche del 1969, la
Legge sulle associazioni del 1959, il Codice penale, il Codice della
stampa e la Legge antiterrorismo del 2003) dovranno essere abrogate o
emendate in modo tale da essere conformi agli standard e alle norme del
diritto internazionale.
5. Riformare il sistema giudiziario
L’indipendenza del sistema giudiziario dovra’ essere rispettata nella
legge e nella pratica. Chiunque sia accusato di un reato dovra’ ricevere
un processo equo da parte di un tribunale competente, indipendente e
imparziale istituito dalla legge, in cui i diritti della difesa dovranno
essere pienamente tutelati. Imputati civili non potranno essere processati
dai tribunali militari.
6. Indagare sulle violazioni del passato
Dovra’ essere aperta un’inchiesta indipendente, approfondita e imparziale
sulle violazioni dei diritti umani commesse durante la presidenza di Ben
Ali. L’inchiesta dovra’ fare raccomandazioni per prevenire future
violazioni e dovra’ fornire verita’, giustizia e riparazione alle vittime.
7. Realizzare i diritti economici, sociali e culturali per tutti
Non dovra’ esservi alcuna discriminazione nell’accesso ai servizi pubblici
essenziali, come l’acqua, i servizi igienici e le cure mediche. I diritti
dei lavoratori e le liberta’ sindacali dovranno essere rispettati.
8. Porre fine alla discriminazione
Le disposizioni di legge che discriminano per motivi di razza, colore,
religione, etnia, nascita, sesso, orientamento sessuale, identita’ di
genere, opinione politica o di altra natura, origine sociale o nazionale,
proprieta’ o altro status, dovranno essere abrogate o emendate in modo
tale da essere conformi agli standard e alle norme del diritto
internazionale.
9. Porre fine alla violenza contro le donne
Dovra’ essere adottata una legge sulla violenza le donne, compresa la
violenza domestica e lo stupro coniugale. Dovranno essere aboliti gli
articoli 218, 227bis e 239 del Codice penale, che prevedono la fine del
procedimento o l’annullamento della pena nel caso in cui la sposa
aggredita dal marito ritiri la denuncia o quando l’aggressore sposi la
vittima dopo averla stuprata o rapita.
10. Abolire la pena di morte
Dovra’ essere mantenuta la moratoria sulle esecuzioni in attesa
dell’abolizione della pena di morte.
Roma, 27 settembre 2011
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