Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 23.03

Uccidere la democrazia | Alessandro Lucia

| Scritto da Redazione
Uccidere la democrazia | Alessandro Lucia

Se un partito non riceve finanziamenti pubblici le conseguenze sono due: o muore, e con esso muore la democrazia rappresentativa (allo stato attuale delle cose la migliore delle alternative possibili), oppure i partiti saranno costretti a farsi finanziare da grandi imprese o comunque da interessi privati, che poi è una conseguenza della prima ipotesi: i partiti che non ce la fanno a recuperare i soldi scompaiono, e restano solo quelli sorretti da un potere finanziario forte. E’ così che vogliamo combattere il dominio della finanza nella vita politica? E’ tirarsi la zappa sui piedi, e particolarmente forte tra l’altro.

I privati cittadini che potrebbero accollarsi le enormi spese di un partito (dirigenti, sedi, movimenti giovanili, campagne elettorali) non sono sicuramente dei filantropi, nel senso che se hanno i soldi per queste spese, evidentemente possiedono grandi ricchezze, che possono essere legate a banche, imprese e senza dimenticare la criminalità organizzata, che non aspetta altro di poter fare affari alla luce del sole e addirittura protetta dalla legge. Lo vede anche un cieco che gli interessi si ripercuoterebbero sulla politica del partito, destinato a diventare un’azienda piegata dal denaro alle logiche del guadagno di chi lo finanzia.

E allora buonanotte democrazia, rappresentanza, libertà, proprio perché il fondamento dello stato democratico è che CHIUNQUE può (e moralmente dovrebbe, aggiungo) partecipare alla politica del paese, e come si fa se non votando (metodo indiretto) o candidarsi alla gestione della res publica (metodo diretto)?

Ma come fa un gruppo di persone senza mezzi economici a rendere realtà questo diritto-dovere se per farlo deve avere i mezzi economici? E’ un paradosso chiarissimo, ma tutti coloro che cascano nelle facili soluzioni propinateci dai populisti non si rendono conto che tagliare il finanziamento ai partiti è uccidere la democrazia. Il populismo approfitta delle gravi insofferenze dei cittadini verso le istituzioni con proposte avventate proponendo soluzioni facili e veloci,  e per questo non si rende conto (o non vuole rendersi conto) delle conseguenze. Questa sì che è antipolitica, e sta a noi non farci fregare.

C’è da cambiare le regole, riconsiderare la quantità di soldi dati ai partiti, magari, e imporre il controllo dei bilanci. Regolamentare insomma, però, in politica come in altri campi, bisogna capire che le soluzioni che sembrano più facili, alla fine sono sempre quelle sbagliate.

Alessandro Lucia

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