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Armando Canuti: un uomo onesto e coraggioso. Grazie ai Radicali non se ne smarrisce la memoria

| Scritto da Redazione
Armando Canuti: un uomo onesto e coraggioso. Grazie ai Radicali non se ne smarrisce la memoria

Giovedi 6 giugno si è tenuta l'inaugurazione della targa commemorativa dedicata al prof. Armando Canuti presso la sala biblioteca del dipartimento Arpa di Cremona a lui intitolata. La cerimonia ufficiale dell'inaugurazione è stata affidata al presidente Elisabetta Parravicini e al direttore generale Umberto Benezzoli dell'Arpa Regione Lombardia.

Si tratta di un primo, piccolo ma significativo passo “per ricordarne – come recita la proposta di intitolazione da me avanzata nel dicembre scorso - l'integrità e l'intelligenza che, scomodi compagni di vita, sono stati l'esempio a quanti hanno conosciuto il suo impegno e come atto concreto di riabilitazione di una persona che ha dato lustro alla città di Cremona”.

Ho conosciuto il prof. Armando Canuti in occasione del convegno sulla sicurezza del centrale nucleare di Caorso organizzato dai radicali cremonesi nel febbraio 1978. Canuti vi partecipò nella duplice veste di consigliere comunale Pci e presidente della commissione degli esperti della problematica nucleare. Nessuno di noi poteva immaginare quello che stava per accadere di lì a poco al direttore del laboratorio di igiene e profilassi di Cremona. Raggiunto da una comunicazione giudiziaria emessa dalla procura della Repubblica, Canuti viene indagato e processato con l'accusa di peculato, per aver tratto vantaggio dalle analisi effettuate dal proprio laboratorio.

Va ricordato che due anni prima il prof. Canuti era stato nominato perito per le analisi delle acque nel processo intentato nei confronti dell'allora direttore della raffineria di Cremona per “inquinamento idrico e atmosferico, danneggiamento aggravato, avvelenamento delle acque del pozzo della società canottieri Bissolati”. Personalità scientifica di rilievo nazionale nell'ambito dello studio delle acque, di grande dirittura morale e professionale, il prof. Canuti non si fidava dei dati che le centraline interne, gestite direttamente dalla raffineria, fornivano. Pertanto tenta di effettuare le analisi direttamente all'interno della raffineria, recandosi puntualmente ogni mese all'ingresso con la sua borsa delle campionature, ma sistematicamente gli viene negato l'accesso. Il processo, caratterizzato da una guerra di perizie e controperizie, si concluderà nel novembre 1978 con un nulla di fatto e la Pretura sentenzierà che “il fatto non sussiste”. L'unica persona che rimane sotto processo è il prof. Canuti, che da subito viene sospeso dal servizio con provvedimento deliberato dalla Provincia di Cremona (a quei tempi il laboratorio di igiene e profilassi era ancora alle dipendenze dell'amministrazione provinciale). Deluso e amareggiato, abbandonato da tutti, Canuti si dimette dal consiglio comunale il 10 ottobre 1978. Nessuno, dentro e fuori il Pci, tenta di dissuaderlo dal suo proposito. Questa esperienza segna il prof. Canuti per sempre, che ne fa un dramma personale, professionale e politico.

Dopo circa un anno di sospensione Armando Canuti viene reintegrato in servizio dal Tar e dopo oltre otto anni di calvario giudiziario viene  completamente scagionato dall'accusa infamante che gli era stata ingiustamente rivolta.

Lungo tutto il suo percorso professionale e scientifico, Canuti ha sempre dimostrato impegno, libertà di pensiero, rigore scientifico, coerenza intellettuale. E' autore di un centinaio di pubblicazioni e della ponderosa opera in più volumi “Ultima acqua” che si rivelerà nel tempo uno strumento indispensabile per tecnici, ricercatori, industriali e ambientalisti, e tutti coloro che sono a contatto con le problematiche delle acque. Ma nessuno in città mostra di accorgersene. E nessuno gli ancora chiesto scusa. Scusa alla memoria perchè nel frattempo il prof. Canuti è morto.

Per questo abbiamo deciso di chiedere a un gruppo di personalità, che hanno conosciuto ed apprezzato il prof. Canuti, di sostenere la proposta dei Radicali di intitolazione di un'aula del Dipartimento Arpa di Cremona alla sua memoria. La loro adesione è stata non solo immediata e convinta ma anche accompagnata da un ricordo personale.

A parere di molti di noi la figura di Armando Canuti meriterebbe molto di più. Per questo avremmo preferito l'intitolazione di una via o di una piazza di Cremona alla sua memoria. Purtroppo questa richiesta si è rivelata ben presto del tutto impraticabile. Ma ben vedere, la collocazione scelta è  quella più opportuna, quella che simbolicamente restituisce il prof. Canuti al “suo” laboratorio che – come ricorda con affetto la figlia Giordana – era forse la sua “prima casa”, tanto grande e appassionato è stato il suo attaccamento a quelle aule di via Santa Maria in Betlem.

Tutte le testimonianze di coloro che hanno conosciuto il prof. Armando Canuti sono state da me raccolte e fatte oggetto, grazie alla collaborazione del Comune di Cremona, di una pubblicazione che è stata  presentata e distribuita nel corso della cerimonia d'inaugurazione della targa commemorativa.

 

Sergio Ravelli

presidente dell'associazione

radicale Piero Welby

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