Il coronavirus potrebbe essere sensibile all’umidità e al sole. A dirlo è Bill Bryan, un alto funzionario del dipartimento di Scienza e Tecnologia degli Stati Uniti, durante un briefing coi giornalisti. Lo riporta l’emittente «Cnn». Bryan ha citato i risultati di alcuni esperimenti con campioni del virus svolti dal suo dipartimento. «La nostra osservazione più sorprendente finora è il potente effetto che la luce solare sembra avere sull’uccisione del virus, sia in superficie che in aria». Bryan ha spiegato che aumentare la temperatura e l’umidità, o entrambe, è generalmente un fattore che uccide più facilmente il virus.
Coronavirus vulnerabile a luce e umidità
Dipartimento della Scienza Usa: coronavirus vulnerabile a luce e umidità
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