Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 10.50

Expo, primo censimento delle cascine: l’attività agricola resiste in 7 casi su 10

Nel Lodigiano oltre mille edifici con due secoli di storia: in 50 anni il 30% abbandonato o riconvertito in abitazioni

| Scritto da Redazione
Expo, primo censimento delle cascine:  l’attività agricola resiste in 7 casi su 10

Oltre mille edifici, duecento anni di storia e un’agricoltura che resiste in 7 casi su 10. E’ questa l’analisi che emerge dal primo censimento delle cascine lodigiane realizzato dalla Coldiretti Lombardia in occasione della tappa lodigiana del Lombardia Expotour e presentato oggi durante il convegno: “Lodi, la via verde alle porte di Expo: dalla crisi della stalla alla cascina del futuro”. Lo studio nasce da una ricerca presso sedi di zona della Coldiretti, uffici tecnici e anagrafi comunali, consultando piani di governo del territorio ed esperti di storia rurale.

“Per la prima volta si è tentato di costruire un quadro d’insieme degli insediamenti rurali nel Lodigiano cercando di capire quali abbiano conservato la loro origine agricola, quali invece siano stati riconvertiti in abitazioni o con altre destinazioni d’uso e quanti invece siano diventati degli edifici fantasma – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza – e aldilà della fisiologica contrazione dell’attività agricola, la riconversione di parte degli edifici rurali in abitazioni per famiglie e giovani coppie credo che sia anche il segnale di un nuovo approccio all’abitare e al rapporto con la campagna”.

La fuga dalle cascine è stata molto forte fra il 1950 e il 1970 spiega la Coldiretti Lombardia, mentre dalla fine degli anni Ottanta in poi è progressivamente emerso il segnale di un’inversione di tendenza per gli immobili rurali dove non si svolgeva più l’attività agricola: tanto che adesso il 15% circa è usato come abitazione o per ospitare attività di welfare sociale. In totale – spiegano le stime della Coldiretti - l’85% delle cascine è ancora abitato, mentre il resto è composto da edifici fantasma.

L’agricoltura – spiega la Coldiretti – è tuttora la principale destinazione d’uso delle cascine lodigiane, riscontrabile in quasi il 70% delle strutture censite. Col tempo, accanto alle coltivazioni tipiche e all’allevamento, sono comparse nuove attività basate sulla multifunzionalità: molte aziende agricole oggi vendono direttamente al consumatore i prodotti, gestiscono agriturismi e propongono attività didattiche per adulti o bambini.

In provincia di Lodi il 10% delle imprese fa vendita diretta, mentre si contano più di 30 agriturismi e 11 fattorie didattiche. “Vendo i miei prodotti nello spaccio aziendale dal 1996 – racconta Alberto Dolfini, della cascina Bertoline di Ossago Lodigiano, dove alleva vitelli a carne bianca e suini – Credo molto nella vendita diretta e nel contatto con i consumatori, tanto che nel 2004 ho deciso di aprire anche un agriturismo con ristorazione e alloggio”.

Accanto alle cascine agricole – spiega la Coldiretti – ne esistono altre che hanno perso questo ruolo tradizionale. In base ai dati del censimento, è possibile stimare che negli ultimi 50 anni circa una cascina su tre sia stata abbandonata oppure riconvertita ad altri usi.

A Boffalora d’Adda, ad esempio, la cascina Mezzanino è sede di una comunità di recupero così come la cascina Castagna a Pieve Fissiraga. Ma non mancano casi di cascine trasformate in nuovi poli residenziali come la cascina Rometta a Mairago, dove le vecchie case contadine sono state riconvertite in 12 appartamenti oggi abitati da una trentina di persone, fra cui diversi giovani con figli.

“Siamo una piccola comunità – spiega Elisa Spinoni, tra i primi residenti della nuova comunità di cascina Rometta – e ci sentiamo come un’unica famiglia: se uno ha bisogno chiede aiuto al vicino e ci si dà una mano in tutto. Diverse coppie giovani hanno scelto di vivere qui, perché erano alla ricerca di un ambiente tranquillo dove ci fosse la possibilità di coltivare un orto o tenere degli animali domestici”.

Oltre il 90 per cento della cascine censite – conclude la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – sono concentrate nella bassa e nel centro lodigiano, le restanti si trovano nell’area  nord della provincia. Nella “top ten” dei Comuni con il maggior numero di strutture segnalate troviamo: Lodi (80), Borghetto Lodigiano (55), Codogno (48), San Rocco al Porto (40), Santo Stefano Lodigiano (37), Sant’Angelo Lodigiano (34), Guardamiglio (32), Livraga (32), Caselle Landi (32) e Corte Palasio (32) e Somaglia (32).

“Le cascine lombarde sono forzieri di storia, tradizione, cultura e architettura attorno alle quali si è sviluppata un’economia agricola che ha dato al mondo alcuni fra i più grandi tesori del Made in Italy, fra cui il Grana Padano – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – attraverso Expo vogliamo far conoscere proprio questo: un territorio unico, culla di prodotti e storia”.

4666 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria

Expo Coldiretti, il riso Made in Italy conquista l’ Asia con + 44% Export

Expo Coldiretti, il riso Made in Italy conquista l’ Asia con + 44% Export

Con un aumento record del 44 per cento del valore delle esportazioni nel 2015 il riso Made in Italy conquista addirittura l’Asia. E’ quanto è emerso da una analisi della Coldiretti che ha volute dedicare al riso l’ultimo appuntamento della presenza degli agricoltori della Coldiretti ad Expo per ricordare il cereale piu’ consumato al mondo che è anche rappresentativo dell’equilibrio che esiste nell’attività agricola chiamata a svolgere un ruolo multifunzionale che garantisce sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale.