La Cgil ribadisce la propria contrarietà al salario minimo. Lo sottolinea Fausto Durante, responsabile del segretariato Europeo della confederazione, dopo alcuni lanci di agenzia secondo i quali la Commissione Europea sarebbe orientata a prendere posizione ufficiale e vincolante per tutti gli stati membri sul salario minimo.
“Non è accettabile, infatti, – spiega – un intervento esterno da parte delle autorità europee che metta in discussione l'autonomia della contrattazione collettiva e il potere negoziale delle parti sociali”.
“La nostra contrarietà – a suo avviso – è accresciuta di fronte alla consapevolezza di quali siano gli orientamenti oggi prevalenti in ambito europeo. Se gli interventi sul salario minimo fossero ispirati dalla stessa cultura e dalla stessa logica con cui si muove l'Europa in campo economico, ci sarebbe da attendersi un peggioramento delle condizioni salariali nei diversi paesi europei”.
“Per queste ragioni – conclude Durante – assieme a Cisl e Uil, nei prossimi giorni ribadiremo, nell'ambito delle discussioni interne alla Confederazione europea dei sindacati, la contrarietà del sindacato italiano rispetto a interventi esterni sul salario minimo”.
fonte: rassegna sindacale