Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 05.00

ASCA SEDUTA DEL 2 MARZO 2022 SULLA GUERRA

Sulla situazione di guerra

| Scritto da Redazione
ASCA SEDUTA DEL 2 MARZO 2022 SULLA GUERRA

L’A.S.C.A. (Associazione Scuole Cremonesi Autonome) nella seduta della propria Assemblea tenutasi in data 2/03/22 condanna la brutale aggressione militare subita in questi giorni dalla popolazione dell’Ucraina, che ha procurato devastazione e morte, anche fra i bambini, riaffermando per converso la necessità che si recuperino con immediatezza la forza illuminante della ragione e la filosofia del dialogo come unici strumenti di definizione delle controversie internazionali. 

Le Istituzioni scolastiche ed educative della provincia di Cremona abdicherebbero al proprio ruolo se tacessero di fronte a quanto si sta consumando in un’Europa illusa sul fatto che le guerre fossero solo ricordi di una Storia effettivamente maestra di convivenza e non ferite potenzialmente sempre riemergenti in un quadro contestuale che evidentemente dal passato non ha imparato niente.

I nostri giovani, dopo la violenza emotiva e sociale della pandemia, non possono, non devono e non vogliono transitare verso la violenza senza ritorno della guerra, in un infernale movimento ondivago tra paura e paura, con esclusivo denominatore comune la sottrazione del futuro. Cinquant’anni dopo “Imagine” di John Lennon il sogno di un mondo di pace è stato loro rubato per l’ennesima volta, nel nome di motivazioni assurde che mai potranno essere ritenute giustificabili.

L’A.S.C.A. si stringe intorno a loro, intorno alle vittime del conflitto, intorno alla fiumana di persone che dovranno lasciare il proprio Paese con un abbraccio solidale largo quanto un intero continente, aprendo le porte delle sue scuole a coloro che arriveranno in Italia e avranno bisogno di alfabetizzarsi o semplicemente di riconciliarsi con il mestiere di uomo, di donna o di bambino che ha diritto al rispetto della sua dignità di persona.

Infatti “la guerra non restaura diritti, ridefinisce poteri” (Hannah Arendt): dobbiamo essere noi, società civile, Istituzioni educative, uomini e donne liberi e democratici a supportare in ogni modo la loro voglia di ritornare alla vita, brutalmente vulnerata dal dispotismo autocentrico di chi ha saputo solo innamorarsi di se stesso. E’ la modalità migliore per un’Educazione civica agita, per insegnare ai nostri ragazzi la solidarietà, per poter dire ai nostri bambini, parafrasando Rodari, che, sì, la luna di Kiev è bella come la luna di Roma e non è la sua sorellastra sporca di sangue.

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