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Prodotti bio: mercato mondiale quintuplicato in 15 anni, vale 60 miliardi di €

Riceviamo da CremonaFiere e pubblichiamo. In Italia il valore delle produzioni bio supera 2 miliardi

| Scritto da Redazione
Prodotti bio: mercato mondiale quintuplicato in 15 anni, vale 60 miliardi di €

Un trend che rappresenta una interessante opportunità per le aziende agricole: la Washington State University sostiene che l’agricoltura bio può rendere fino al 35% in più rispetto a quella tradizionale. Le potenzialità dell’agricoltura e la zootecnia biologica saranno al centro delle prossime Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona (26-29 ottobre 2016), grazie anche alla collaborazione di ISMEA, che ne analizzerà i diversi aspetti in un ricco programma di seminari e workshop.

Il mercato dei prodotti biologici è quintuplicato nell’arco di quindici anni fino a raggiungere nel 2014 un volume di affari di 60 miliardi di euro; nella sola Europa il fatturato è stato di 26 miliardi di euro, dunque sostanzialmente analogo a quello degli Stati Uniti: i dati sono contenuti nel rapporto 2016 The World of Organic Agriculture, pubblicato da FiBL e IFOAM. Per quanto riguarda l’Italia, l’Ismea ha calcolato che il valore delle produzioni bio ha toccato quota 2,1 miliardi nel solo canale domestico: una cifra record, che attesta una crescita superiore di ben 6 volte rispetto all’inizio degli anni Duemila. Un trend estremamente positivo, corroborato anche dai numeri dell’export italiano, che – secondo i recenti dati diffusi da Nomisma – è aumentato del 337% a partire dal 2008.

Il progressivo incremento della domanda, inoltre, dimostra che i margini di sviluppo per il settore restano amplissimi: come certifica di nuovo l’Ismea, nella Gdo la richiesta di food bio è cresciuta dell’11% nel 2014 e addirittura del 20% nel primo semestre del 2015. Cifre davvero importanti se rapportate allo stallo dell’agroalimentare nel suo complesso (+0,1%). Il comparto in maggiore ascesa nella prima metà del 2015 è quello dei derivati dei cereali con un’impennata del 28%, davanti agli ortaggi freschi e trasformati (+21,8%). Per quanto concerne il lattiero-caseario – che vale 100 milioni di euro nella Grande Distribuzione Organizzata – il Sinab ha registrato un incremento nei consumi di yogurt del 10,4%, mentre l’Ismea ha calcolato una crescita del 4,5% nelle vendita di latte bio nei primi sei mesi del 2015.

In uno scenario internazionale composito e in continua espansione come quello dei prodotti bio risulta molto complesso individuare precisi indici di redditività. Tuttavia una metaricerca condotta da David Crowder John Reganold, della Washington State University, i cui esiti sono stati resi noti pochi mesi fa, sostiene che l’agricoltura biologica può essere fino al 35% più redditizia di quella convenzionale quando gli agricoltori fanno pagare un premio che attesta la qualità e la certificazione del prodotto. Lo studio rappresenta un’analisi a lungo termine della sostenibilità finanziaria dell’agricoltura biologica in quanto i ricercatori hanno preso in esame 44 studi scientifici sull’agricoltura biologica, riguardanti 40 anni di produzione e basati su 55 piante coltivate in 14 paesi in cinque continenti.

Le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona sono il più importante appuntamento internazionale per il settore zootecnico, e la prossima edizione analizzerà le opportunità che le produzioni bio offrono alle aziende allevatoriali italiane, che oggi lavorano sostanzialmente in perdita. Lo scenario, i trend e le prospettive saranno presentate grazie alla collaborazione di ISMEA, che organizzerà a Cremona workshop e seminari per comprendere meglio questo mercato dalle grandi potenzialità.

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