Con il suo Global Risks Report 2021 il World economic forum (Wef) ripercorre «Un anno devastato da una pandemia globale, recessione economica, turbolenze politiche e crisi climatica in continuo peggioramento» e analizza analizza i rischi delle fratture della società, che si manifestano attraverso rischi persistenti ed emergenti per la salute umana, aumento della disoccupazione, allargamento del gap digitale, disillusione giovanile e frammentazione geopolitica. Il business rischia uno shock che può escludere masse di lavoratori e aziende dai mercati del futuro. Il degrado ambientale – che resta ancora una minaccia esistenziale per l’umanità – rischia di intrecciarsi con le fratture sociali, provocando gravi conseguenze. Al Wef dicono che «Non sorprende che uno dei grandi cambiamenti tra quest’anno e lo scorso, in termini di rischi, sia stato determinato dalla pandemia di coronavirus Covi-19. Il rischio rappresentato dalle malattie infettive è ora al primo posto, mentre nel 2020 si è classificato al decimo posto».
Il 16esimo Global Risks report, pubblicato in collaborazione con Marsh McLennan, SK Group e Zurich Insurance Group, evidenzia che «I costi umani ed economici immediati del Covid-19 sono gravi. Minacciano di rallentare anni di progressi nella riduzione della povertà e della disuguaglianza globali e di danneggiare ulteriormente la coesione sociale e la cooperazione globale».
E’ per questo che la paura delle malattie infettive pandemiche è balzata al primo posto dei rischi planetari: «Il Covid-19 non solo ha portato a una diffusa perdita di vite umane, ma sta frenando lo sviluppo economico in alcune delle parti più povere del mondo, amplificando le disuguaglianze della ricchezza in tutto il mondo».
Allo stesso tempo, ci sono preoccupazioni che la lotta alla pandemia stia sottraendo risorse ad altre sfide sanitarie essenziali, compresa l’interruzione dei programmi di vaccinazione contro il morbillo.
Il rapporto fa notare che «Mentre i governi, le imprese e le società sono alle prese con il Covid-19, la coesione sociale è più importante che mai.
Ma il Global Risks Report 2021 fa notare che «Nonostante l’inevitabile ricaduta del Covid-19, sono le questioni legate al clima a costituire la maggior parte della lista dei rischi di quest’anno», che vengono descritti come «Una minaccia esistenziale per l’umanità». Infatti, nonostante un calo delle emissioni di CO2 causato dai lockdowns e dalle chiusure nel commercio e dal crollo di viaggi internazionali, si teme che con la ripresa economica le emissioni aumenteranno.
Il risks report 2021 si avvale di dati istituzionali e di sondaggi sulla percezione dei rischi globali del Wef, ai quali si aggiungono le interviste a oltre 650 membri delle leadership communities del Forum. Tra quest’ultime c’è Global Shapers, il network dei giovani del Wef che si occupa di dialogo, azione e cambiamento. I giovani di Global Shapers vedono quelli legati al clima come «I rischi a lungo termine più probabili e di maggior impatto». E avvertono che, dopo l’impegno per l’azione climatica, senza risposte concrete ci potrebbe essere una «disillusione giovanile» mondiale.
Il rapporto sottolinea che i giovani «Vedono i rischi personali come minacce immediate, rischi macro a medio termine e rischi geopolitici fondamentali a lungo termine». Tra le minacce a breve termine, che probabilmente si realizzeranno entro i prossimi due anni, ci sono le malattie infettive, le crisi dei mezzi di sussistenza, la disuguaglianza digitale e la disillusione dei giovani.
Per quanto riguarda i rischi a medio termine nei prossimi 3 – 5 nni, i Global Shapers hanno identificato tra i più rischiosi lo scoppio delle bolle degli asset, i guasti alle infrastrutture IT, instabilità dei prezzi e crisi del debito. A più lungo termine, sono preoccupati per le armi di distruzione di massa, il collasso dello Stato, la perdita di biodiversità e i progressi tecnologici nocivi.
Oltre ai rischi elencati, il rapporto Wef riflette sulle risposte a Covid-19 per trarre lezioni che potrebbero rafforzare la resilienza globale e che comprendono: «La formulazione di quadri analitici, la creazione di nuove forme di partnership e la creazione di fiducia attraverso una comunicazione chiara e coerente» e comprende raccomandazioni per aiutare i Paesi e le imprese ad agire, piuttosto che reagire, di fronte ai rischi.