È stato approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale la prima legge della Regione Lombardia sulle badanti. Da oggi l’assistenza familiare diventa un elemento della rete dei servizi alla persona, con la collaborazione di Comuni, del Terzo Settore e della Regione: «È la fine del far west», commenta il relatore Carlo Borghetti, del Partito Democratico, che è anche primo firmatario della proposta.
Ecco che cosa cambia: La Regione promuoverà corsi di formazione per le badanti di 150/200 ore che rilasceranno l’Attestato di Competenza di Assistente Familiare, dando dignità e professionalità al loro lavoro, aprendo a nuove occasioni di lavoro anche per giovani italiani. Vengono istituiti gli Sportelli territoriali per l’Assistenza Familiare e creati i Registri territoriali degli Assistenti Familiari e saranno introdotti sostegni economici in favore delle famiglie. Gli Sportelli avranno compiti di gestione dei Registri, di ascolto e valutazione dei bisogni delle famiglie in cerca di badanti, aiutandole nella scelta più appropriata, e forniranno informazione su qualunque aspetto riguardi le procedure di assunzione.
«Oggi le badanti in Lombardia sono circa 200mila», dichiara Borghetti, «e i due terzi lavorano in nero. Abbiamo finalmente messo alcune regole ma soprattutto abbiamo dato un aiuto alle famiglie a sentirsi meno sole nel momento in cui hanno bisogno di un’assistenza continuativa per i propri congiunti disabili o anziani non autosufficienti. I contributi alle famiglie più fragili, che la Regione dovrà definire in fase attutiva, saranno per il 2015 nell’ordine di 150 euro al mese. Ora tocca alla Giunta regionale implementare la legge, in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore. Dopo un lavoro di due anni abbiamo raggiunto un buon risultato».
Legge sulle badanti, Borghetti (PD, primo firmatario): ‘È la fine del far west’
Corsi di formazione, sportelli per i cittadini e contributi alle famiglie: approvata la legge regionale sulle badanti
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