Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 20.22

Cosa dicono gli studi sul numero reale di asintomatici

Uno degli aspetti ancora poco chiari del covid-19 è la quantità di persone che sono state infettate

| Scritto da Redazione
Cosa dicono gli studi sul numero reale di asintomatici

Uno degli aspetti ancora poco chiari del covid-19 è la quantità di persone che sono state infettate e che non hanno mai mostrano i sintomi della malattia. Alcuni individui infatti si infettano con il nuovo coronavirus, il Sars-cov-2, ma non mostrano mai i segni della malattia, come la tosse o la febbre. Queste persone sono dette asintomatiche. Altre sono infettate dal virus, ma al momento del test non mostrano i sintomi. Dopo alcuni giorni cominciano a mostrarli. Questi individui sono i presintomatici. Capire quante sono le persone asintomatiche e quanto possono trasmettere il virus è una questione molto importante, da cui dipendono le previsioni sull’andamento della pandemia.

Una prima valutazione è stata fatta studiando i dati relativi alla nave da crociera Diamond Princess. Dopo aver attraccato al porto di Yokohama, in Giappone, ai primi di febbraio, l’intero equipaggio e tutti i passeggeri sono stati messi in quarantena. Un viaggiatore sceso in precedenza a Hong Kong era infatti risultato positivo al virus. I test hanno rivelato che a bordo 634 persone erano state infettate. Alla fine della quarantena il 17,9 per cento dei positivi al test era rimasto asintomatico. Le persone che non mostravano sintomi al momento del test erano di più, circa il 50 per cento dei positivi, ma successivamente molte hanno segnalato i sintomi del covid-19.

Stime preziose

Un’altra stima degli asintomatici è stata fatta analizzando un piccolo gruppo di persone di Nanjing, in Cina. Lo studio è stato condotto alla fine di gennaio. In questo caso al momento del test nessuno dei 24 individui trovati positivi al virus mostrava i sintomi. Successivamente alcuni hanno sviluppato febbre o tosse, in modo lieve. Tuttavia sette persone, il 29 per cento, sono rimaste asintomatiche. Lo studio si è però basato su un campione molto ridotto di individui.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i veri casi asintomatici sono relativamente rari. Citando dati cinesi, Maria Van Kerkhove, responsabile dell’unità malattie emergenti e zoonosi dell’Oms, ha detto che il 75 per cento delle persone che non mostra sintomi al momento del test, li sviluppa in un momento successivo. I veri asintomatici sarebbero quindi il 25 per cento dei positivi.

Stimare le persone asintomatiche è importante, perché potrebbero contribuire alla diffusione silente del virus. Le primi indagini suggeriscono infatti che chi è positivo al virus possa diffondere il contagio anche se non mostra i sintomi. Il virus è trasmesso anche da persone con sintomi così lievi da permettergli di continuare le loro attività quotidiane.

Queste caratteristiche del covid-19 rendono molto difficile il controllo della diffusione del virus. Secondo uno studio condotto in Cina, circa l’86 per cento di tutte le infezioni prima del 23 gennaio non è stato registrato. Questo potrebbe aver contribuito alla veloce diffusione del virus.

Con il passare del tempo sarà possibile avere più dati e far emergere la reale diffusione del virus. L’Oms sta coordinando uno studio in più paesi per stimare la percentuale della popolazione che è stata infettata dal Sars-cov-2, ha sviluppato gli anticorpi e si pensa che possa essere ormai immune al virus. Queste stime sono molto importanti per gestire le misure di contenimento del covid-19.

(Claudia Grisanti, Internazionale.it cc by nc nd)

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