Nelle ultime settimane l’agenda delle istituzioni europee è stata travolta da una nuova crisi migratoria al confine tra Polonia e Bielorussia. Il regime di Aljaksandr Lukashenka ha infatti spinto migliaia di persone al confine con l’obiettivo di destabilizzare l’Unione Europea oppositrice del governo autoritario di Minsk.
Personalità pubbliche e cittadini hanno celebrato il 9 novembre 2021 sulla Bernauer Strasse l’anniversario della caduta del Muro di Berlino nel 1989. Nel 2020 l’evento era stato annullato causa Covid. L’avvenimento invita a dare uno sguardo al passato, per capirne le implicazioni sull’oggi.
Una crisi artificiale, ennesima provocazione di Lukashenko che con questa “guerra ibrida” vuole dare una ulteriore dimostrazione a Putin di essere l’ultimo baluardo all’avanzata dell’Europa e dei suoi valori, in quello ''scontro di civiltà'' che il leader russo vede come inevitabile. Ne scrive Anna Zafesova su Affarinternazionali.