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Ai margini di un convegno sul pauperismo tenutosi a Cremona sul finire degli anni Settanta del secolo scorso, il prof. Piero Camporesi, dell’Università di Bologna, parlò diffusamente degli archivi dell’IIpab ex Eca di Cremona, e dei documenti che testimoniano, nei primi anni del Seicento, i contatti e i legami d’amicizia scaturiti fra un tal “Simon de Zilli de Pozza Valle de Fassa” con il massaro Tomaso Tozeti de Suspiro de Cremona.

Gesù, lo so tutti ti tirano per la giacchetta e spero che non me ne vorrai se questa volta ti chiedo qualcosa anch’io. Non l’ho mai fatto, a parte quella volta che da bambino in collegio un prete mi aveva raccontato la storia di un bambino che parlava con te.

Dal Libro "Fuga dall'Assassino dei Sogni", in allegato il settimo -e ultimo- capitolo dell'Appendice: "In memoria di Pianosa" di Rosario Indelicato Il libro di Carmelo Musumeci e Alfredo Cosco "Fuga dall'Assassino dei Sogni"- Edizioni Erranti non è solo un libro che parla di carcere. E non è solo un racconto romanzato.

Il testo approfondisce i personaggi che incarnavano le paure dell’“àaqua fùunda”, l’acqua profonda

C’è un’ombra che attraversa come un grifo lo spazio della cultura popolare italiana: è l’ombra dell’Uomo nero.

L’avvincente storia del Barba tuss con tanto di diritto e rovescio, di minaccia e saggezza. Un relitto della storia che riemerge nella tradizione popolare.

Non ho avuto il coraggio di chiedere che cosa c’era nelle altre 19 celle refrigeranti.

Per chi non conosce questa giostra, immancabile nelle fiere di una volta, dirò che si tratta di una serie di seggiolini appesi per mezzo di lunghe catene ad una piattaforma rotante

Ci fu un tempo in cui era in uso nominare, fra le persone più in vista del paese, un giudice conciliatore al quale sottoporre le liti e le piccole questioni che spesso nascevano fra i compaesani, e decidesse nel merito con sentenza giuridicamente valida e inappellabile.

Appendice Ricordando Pianosa e l’Asinara Nota degli autori

Dopo molte ore arrivai all’isola di Pianosa e lì ad attendermi c’erano una trentina di secondini, carabinieri e finanzieri. Era il 22 luglio 1992, ore 19:20, un caldo insopportabile

Mi informa che la una gomma della mia bicicletta si è bucata…forse il sole

Mi chiamo Sebastiano Prino, sono nato a Nuoro il 29 luglio 1964 e con questa breve testimonianza vorrei descrivere, se è possibile farlo con la penna, il periodo di detenzione che ho trascorso nel carcere dell’Asinara dal 3 ottobre 1995

…avevo fame. Ogni giorno lo stomaco occupava i miei pensieri, perché il cibo era poco, scarso e immangiabile, come l’acqua, di cui ce ne davano una bottiglia al giorno, quella del rubinetto non era potabile, era gialla e puzzolente.

Con la mano cercava la mia lampo. In quel preciso istante il mio povero pene, fino a quel momento duro duro, si afflosciò quasi impaurito

Il detenuto uscirà dalla Casa di Reclusione di Padova alle ore 9.00 del 24 luglio 2015 e vi farà rientro alle ore 20.00 del giorno 27 luglio 2015.

M’indigna la voga che vuole la donna dotata di un apparato mammel¬lare (“minne” in siciliano) eccessivo, debordante.

Per non dimenticare le carceri speciali. Per non dimenticare Pianosa e l’Asinara. Per non dimenticare il diritto calpestato e stuprato. Perché qualcuno sappia ciò che è accaduto.

E’ forse, il colore dell’anima che determina il colore dei sogni, che, a volte, rimangono in bianco e nero.

Vorrei nascere oggi. Guardare il mondo solo a colori

Notte di riflessione sulla frenetica giornata appena trascorsa.

L'unica colpa? Curare la mia sclerosi multipla con la cannabis che l'ospedale mi da' da 7 anni

I miei genitori erano fortunati: in quei tempi di miseria, avevano una camera da letto tutta per loro

Dal libro di Agostino Spataro in “I giardini della nobile brigata”

Cenni bibliografici

In questi giorni freddi dell’inverno ungherese, avvicinandosi la data, mi sono chiesto che cosa sia in realtà il compleanno

Pubblichiamo la terza straordinaria ricerca svolta sui registri scolastici di una piccolo paese della campagna cremonese dal Maestro Franco Guindani.

La GIL e i Figli della Lupa, fiori benedetti della Patria devono essere sempre degni della loro bella divisa.

In questa straordinaria ricerca svolta sui registri scolastici di una piccola citta di campagna del cremonese Franco Guindani escono le modalità ed i contenuti della educazione fascista imposta dal regime

T. sonnecchiava in un angolo del compartimento affollato.