I politici al governo amplificano ad arte l’emergenza migranti per nascondere la vera emergenza che sovrasta tutti e che incute paura: il cambiamento climatico.
Il suo vero nome era Tesfalidet Tesfom ma lo chiamavano Segen. E’ morto poco dopo il suo sbarco a Pozzallo dalla nave Proactiva della ong Open Arms, esattamente un anno fa’. Fuggito dall’Eritrea è giunto solo pelle e ossa. Non riusciva neppure a stare in piedi.
Allarmante il numero di migranti morti nel Mar Mediterraneo nel 2018. Per ridurre gli arrivi, la politica si vanta di avere tagliato le operazioni di ricerca e soccorso. Così, la rotta Mediterranea è diventata la più letale al mondo.
Dietro il trattato di cooperazione Italia -Niger del 2017 per fermare i migranti, un trattato del tutto segreto, c’è un florido mercato di armi e di affari. Grazie al ricorso delle associazioni Asgi, Cild e Rete Disarmo, l’accordo è stato recentemente reso pubblico.
E’ il titolo di un rapporto della rivista Valori. Il Decreto sicurezza arricchisce società estere e holding specializzate nella gestione di megacentri per migranti.
Tina Maffezzoni, ostetrica, di MSF operatrice di Medici senza frontiere è nel nel campo profughi di Moria, a Lesbo. Qui MSF gestisce una clinica di fronte alla struttura che ospita 5mila migranti, quasi il doppio del previsto
La cremonese Tina Maffezzoni, ostetrica di Medici senza frontiere, da Lesbo in Grecia dove sta operando, ci invia alcune testimonianze perché “il mondo deve sapere” che la situazione del campo..
L’organizzazione Human Rights Watch nel report “Inferno senza scampo” denuncia la situazione dei migranti detenuti nei centri del paese nordafricano, sottolineando le responsabilità dell’Europa e delle attuali politiche del governo italiano.
L'agenzia Agire, un network delle nove principali organizzazioni non governative italiane che hanno scelto di rispondere insieme alle più gravi emergenze internazionali è stata chiusa.
150 PERSONE PER STRADA:. ECCO LE CONSEGUENZE DEL DECRETO SALVINI. Nel Comune di Castelnuovo di Porto, dove c'è il secondo centro rifugiati più grande d'Italia, martedì 22 gennaio il Ministero dell'Interno ha mandato l'esercito a sgomberare il centro e deportato i rifugiati.
La perdurante chiusura dei porti alla Sea Watch e Sea Eye ha evidenziato un quadro di illegittimità e di disprezzo della normativa internazionale, comunitaria e nazionale.
A Torre Melissa, piccolo paese in provincia di Crotone, 51 migranti naufragati davanti alla costa, alle 4 del mattino, sono stati soccorsi dalla gente. Uomini, donne, bambini e perfino un neonato, tutti salvati, accolti, asciugati, vestiti e nutriti da un’intera comunità che ha espresso un alto senso di umanità pur nel contesto di una politica migratoria cinica e disumana.
Disobbedire alla legge per obbedire alla Costituzione. I sindaci che intendono sospendere alcune parti del decreto sicurezza, compiono un atto di “obbedienza costituzionale”. (don Virginio Colmegna)
L’anno inizia con l’indifferenza dell’Europa, la pratica italiana dei porti chiusi e il balletto tra i vari paesi sulla pelle dei poveri cristi in balia delle onde del Mediterraneo. Fa testo un appello della ong Sea-Watch “Mare mosso, da 11 giorni senza un porto”.
Il presepe è l'immagine di una famiglia di profughi in cerca di riparo in una stalla. Un’immagine molto reale, oggi. Evitiamo l’ipocrisia di intenerirci davanti al presepe di statuine e alle luci se nella vita di tutti i giorni non vediamo i presepi viventi nelle nostre città. Siamo lontani dallo spirito del Natale.
La rete italiana EuropAsilo per la protezione giuridica e sociale dei richiedenti asilo e rifugiati ha chiamato a raccolta, a Parma, i soggetti privati e pubblici impegnati nei percorsi di accoglienza e integrazione dei migranti. Tutti insieme, per trovare idee e azioni allo scopo di mantenere intatto l’impianto dell’accoglienza integrata e diffusa ed arginare così gli effetti del decreto Salvini.
"Effetti peggiori del male da curare e una regressione dei diritti". Un decreto razzista calato dentro un “letargo di civiltà” di contesti sociali e politici in gran parte indolenti anche di fronte ad una palese violazione dei diritti umani. Un segnale vivo invece, viene da alcune parrocchie rimaste sveglie e vigilanti.
Il decreto Sicurezza impone un prelievo dell'1,5% sulle rimesse dei migranti. Sono soldi che aiutano lo sviluppo locale e che servono a non far emigrare. Le rimesse sono la forma di cooperazione più consistente ed efficace coi Paesi in via di sviluppo.
Siamo solo all’inizio. Segnalazioni di allontanamenti dai centri di accoglienza arrivano da varie città da Nord al Sud. Donne, bambini, malati lasciati in strada, al freddo, senza nulla. Una sorte che toccherà a 150mila persone.
L’UNHCR smonta il decreto. Molto preoccupante l’effetto di alcuni provvedimenti. Una voce autorevole tra le tante, inascoltata dalla caparbia autoreferenziata dei politici al governo che guardano solo ai consensi elettorali in dispregio anche delle convenzioni internazionali.
Puro razzismo in salsa padana. In Regione, passa la mozione Lega votata a scrutinio segreto, che premia i Comuni che non impiegano migranti per la cura del verde pubblico e non utilizzano manodopera dei richiedenti asilo. Nessuna utilità sociale per loro. Pezzi di scarto.
Dopo Torino anche il consiglio Comunale di Bologna chiede la sospensione dell’applicazione del decreto “Immigrazione e Sicurezza” di Salvini. La disobbedienza civile contro le leggi ingiuste è un dovere